20-21 luglio 2020
Periodicamente la Dama del Maniero ed io andiamo a La Chaux-de-Fonds, nel canton Neuchâtel, per visitare uno dei nostri figli che vive e lavora lì. Lo abbiamo fatto in passato con l’auto a benzina e stavolta, per la prima volta, lo facciamo in auto elettrica.
Riporto qui un esempio di viaggio in auto a benzina (Opel Mokka) a titolo di confronto: tutti i dati di consumo e percorrenza provengono dal computer di bordo della Mokka (non sono stime).
- Il 2 marzo 2019 siamo partiti dal Maniero alle 9.57 del mattino, ci siamo fermati per uno spuntino e una pausa fisiologica a Härkingen (dove, fra l’altro, abbiamo notato la presenza di una colonnina rapida GOFAST) alle 12:30, dopo 232 km, e siamo ripartiti dopo 18 minuti (ho tenuto traccia di orari e tempi proprio per poter fare un confronto). Siamo arrivati a La Chaux alle 14.23. In sintesi: 4h 26m, 326,4 km, 6,3 litri/100 km, media 80,9 km/h.
- Il giorno successivo siamo ripartiti da La Chaux alle 15.25; durante il viaggio ci siamo fermati a fare rifornimento e siamo arrivati al Maniero alle 19.10 (3h 45m), dopo 324,7 km. Abbiamo consumato 5,4 litri/100 km con una velocità media di 92,3 km/h.
- Al costo di 1,510 CHF/litro, 326,4 km a 6,3 l/100 km sono 20,56 litri, quindi 31,04 CHF; 324,7 km a 5,4 l/100 km sono 17,53 litri, quindi 26,47 CHF. Totale: 57,51 CHF per 651,1 km.
Il 20 e 21 luglio 2020, appunto, abbiamo rifatto il percorso con TESS,
come primo viaggio oltre il limite di autonomia dell’auto. Nota storica: anche
in piena pandemia da coronavirus, in Svizzera non sono state poste restrizioni
agli spostamenti all’interno del paese, a differenza dell’Italia.
Dal Maniero a Barbengo (Lugano) a La Chaux ci sono circa 320 km, quasi tutti autostradali, secondo Google Maps. Tess ha circa 330 km di autonomia a velocità autostradali, e in più ci sono da considerare le arrampicate fino al Gottardo (che sta a 1100 m) e poi fino a La Chaux (990 m), per cui chiaramente sarà necessaria qualche tappa per ricaricare. Serve quindi un pochino di pianificazione. Non tanta, visto che la strada e la destinazione sono ben servite da punti di ricarica e ho cavi e adattatori che mi consentono di caricare praticamente ovunque, ma è meglio non partire senza un piano di massima.
Preliminari
Prima di partire abbiamo consultato il
pianificatore online di Tesla, che ci ha proposto (usando una Model X Standard Range, che è quella la cui
autonomia più si avvicina a quella di Tess), se chiediamo andata e ritorno, di
fermarci a caricare a Egerkingen per 60 minuti all’andata, in modo da poter
arrivare a La Chaux, parcheggiare Tess ovunque per la notte e poi ripartire
per il Maniero facendo una sola tappa di 30 minuti a Beckenried. Però questo è
un piano che usa solo le colonnine rapide di Tesla (Supercharger) dislocate
lungo il percorso (o nelle sue vicinanze) e non considera l’ipotesi di
caricare lentamente una volta giunti a destinazione.
A Better Routeplanner (ABRP),
che ho configurato specificamente per Tess, propone invece più
dettagliatamente di:
- partire da Barbengo con il 100% di carica, fare 253 km fino a Kriegstetten, arrivando con il 13% di carica e caricando per 28 minuti fino al 57%;
- fare 71 km fino a La Chaux, arrivando con il 30%;
- per il ritorno, fare tappa a Kriegstetten dopo 71 km, arrivando con il 12% e caricando per 19 minuti fino al 44%;
- fare 100 km fino a Beckenried, arrivando con il 10% e caricando fino al 62% per 35 minuti;
- fare 155 km per arrivare a Barbengo con il 10%.
Il pianificatore di Tesla ci propone di aggiungere al viaggio 90 minuti di ricarica: ABRP 82 minuti. Tempi morti non trascurabili.
ABRP considera le colonnine rapide di tutte le marche ma, come il pianificatore Tesla, non tiene conto della possibilità di ricarica all’arrivo.
Però a La Chaux, a due passi dal luogo dove soggiorneremo, sappiamo grazie a Internet che c’è una colonnina Tipo 2 di Vmotion, alla quale possiamo stare per un massimo di due ore per volta, caricando quindi circa 22 kWh (l’abbiamo trovata sull’app Chargemap). Costa 0,50 CHF/kWh, contro gli 0,30 CHF/kWh dei Supercharger Tesla. Abbiamo anche in programma una visita a un parco locale, accanto al quale c’è un’altra colonnina lenta (11 kW). La città è davvero ben fornita: ci sono anche altri sei punti di ricarica, anche senza limiti di tempo, ma sono tutti un po’ più lontani da dove intendiamo andare.
Potremmo quindi fare giusto una breve ricarica rapida all’andata, quando ci fermiamo comunque per una pausa per pipì, riposo mentale del conducente e spuntino, arrivare a destinazione e poi, grazie alle cariche “lente” locali ripartire con il “serbatoio” già mezzo pieno, facendo un breve rabbocco durante la pausa normale a metà strada. Questo sarà il nostro Piano A, per ridurre le soste durante il viaggio. Se il Piano A non sarà attuabile (per esempio perché le colonnine a destinazione sono già occupate o fuori servizio), arriveremo a destinazione e torneremo a casa lo stesso ma con un po’ di tempo di sosta in più.
2020/07/20: andata
13:35. Partenza dal Maniero. Ho caricato Tess un po’ per volta durante le notti precedenti (per approfittare della tariffa elettrica notturna ridotta) fino all’80% e poi l’ho caricata lentamente fino al 100%, finendo poco fa, appena prima di partire, per non stressare inutilmente la batteria (le batterie tendono a deteriorarsi leggermente se tenute cariche al 100% a lungo). Ho gestito tutte le operazioni di carica direttamente dal telefonino, senza andare in garage. Comodissimo.
16:47. Dopo tre ore e un quarto di guida, con molto traffico e tante code che ci hanno fatto perdere oltre tre quarti d’ora, ci fermiamo al Supercharger di Kriegstetten per 15 minuti di ricarica rapida (che raggiunge picchi di 90 kW). Tess ci ha pianificato la ricarica e ci ha condotto al Supercharger, che è in un bel paesino ma è dannatamente ben nascosto: è in una stradina a fondo chiuso ed è invisibile dalla strada, senza cartelli o altre indicazioni. Sembrava che stessimo entrando nel cortile di qualcuno, e invece abbiamo trovato un piazzale molto ampio con un numero abbondante di colonnine, come vedete qui sotto.
Per arrivare fin qui abbiamo percorso 257 km, andando sempre alla massima velocità consentita e tenendo l’aria condizionata a 24° per contrastare i 31° all’esterno (e il calore irraggiato dal tetto in vetro, che è bestiale e dovrò far isolare). Siamo arrivati al punto di ricarica con il 22% di batteria e Tess ci ha detto che sarebbe bastata una ricarica di 15 minuti per arrivare con buon margine a destinazione a La Chaux. Alle 17:02, dopo i 15 minuti di carica pianificati, la batteria era al 46% (ho caricato 16 kWh). Raggiungere il Supercharger ha richiesto una deviazione di circa 8 minuti all’andata e al ritorno, per cui la sosta di ricarica ci è costata in tutto mezz’ora.
18:15. Arriviamo a destinazione a La Chaux, dopo 333 km, avendo consumato 64,9 kWh (195 Wh/km). Abbiamo il 18% di batteria.
Come previsto, c'è una colonnina lenta a due passi da dove stiamo: mettiamo Tess sotto carica a 11 kW per due ore (il massimo tempo di sosta consentito; beh, sforiamo di undici minuti per un contrattempo) e carichiamo 23,8 kWh, pagati senza problemi con la tessera Swisscharge che ho da tempo, intanto che ceniamo, smaltiamo un po’ di lavoro e ci facciamo un giro per la città.
Certo che con colonnine ovunque così, il tempo di ricarica non pesa: arrivi, parcheggi, appoggi la tessera alla colonnina, attacchi il cavo e te ne vai. Fatto così, ci vuole meno tempo che a far benzina.
Siamo arrivati senza nessun problema tecnico: l’unico disagio è stato il traffico intensissimo, ma quello l’avremmo avuto anche con un’auto tradizionale.
Per il resto, Tess si è comportata benissimo e ho avuto occasione di usare estesamente il suo mantenimento di velocità adattivo (niente Autopilot, per ora): magnifico, ma va abbinato alla modalità “soft” per evitare accelerazioni brusche che consumano energia e fanno venire nausea a chi soffre di mal d’auto, ed è un po’ esitante e confuso quando rileva davanti a noi una moto (la riconosce, ma la “perde di vista” spesso e quindi cerca di accelerare per raggiungere l’auto successiva ma poi si riprende). In coda è un sollievo enorme: quando la coda riparte, l’auto riparte e si ferma da sola, seguendo quella che ci precede. Il mio piede è stato sempre a un passo dal freno, perché non si sa mai, ma è stato decisamente più rilassante. Francamente non sento l’esigenza di un mantenimento di corsia.
Insomma, un viaggio di media lunghezza è fattibile, e senza perdere granché di tempo in ricariche. Avremmo potuto ridurre il tempo di ricarica andando alle colonnine rapide di altri fornitori, che sono situate direttamente nei posti di ristoro sulle autostrade (mentre i Supercharger di Tesla sono vicino alle uscite delle autostrade), ma sono più care e all’andata volevamo sperimentare la capacità di Tess di pianificare le ricariche.
Ora abbiamo il 50% di carica; Tess passa la notte in un posto senza prese di ricarica, ma domani a pranzo faremo un altro rabbocco e ci lanceremo nel viaggio di ritorno.
2020/07/21: ritorno
14:00. Mentre ci gustavamo un ottimo pranzo all’aperto a La Chaux e facevamo alcune commissioni abbiamo lasciato Tess sotto carica per un paio d’ore a un’altra colonnina lenta vicinissima e abbiamo aggiunto 22 kWh, portando la carica al 77%, e poi ci siamo avviati verso il Maniero Digitale.
Stavolta non abbiamo pianificato il viaggio: abbiamo lasciato che Tess gestisse tutto. Tanto abbiamo notato all‘andata che tutti i punti di rifornimento e ristoro lungo l’autostrada sono dotati di colonnine di ricarica rapida (non di Tesla, ma di altri gestori che possiamo comunque usare, grazie all’adattatore CCS che ho fatto installare su Tess di recente).
La Dama e io abbiamo improvvisato in cinque minuti una schermatura interna del tetto in vetro usando carta stagnola (o carta alu come la chiamano in Canton Ticino) e nastro adesivo di carta per pittori. Esteticamente discutibile, ma molto efficace: a differenza del viaggio di andata, non ho dovuto indossare cappellini e non mi si è cotta la testa.
16:10. Con la complicità di qualche centinaio di metri di dislivello (in discesa) e di una temperatura esterna più mite, abbiamo consumato parecchio meno che all’andata: alle 16:10 siamo arrivati al Supercharger di Beckenried, vicinissimo all’autostrada e consigliato da Tess, dopo 165,5 km, con il 35% di carica, consumando 25,9 kWh (156 Wh/km). Avremmo potuto usare una delle colonnine di altre marche che abbiamo visto lungo la strada, ma sarebbero state più care (ai Supercharger pago 0,3 CHF/kWh).
Il tempo di una visita alla toilette, di un paio di mail urgenti e di un succo di frutta al bar/ristorante davanti al Supercharger e ci è arrivata la notifica di Tess: aveva già caricato al 70% e quindi aveva energia sufficiente per arrivare al Maniero con buon margine. La sosta di carica è durata mezz’ora, ma per colpa nostra, perché Tess era pronta prima che avessimo finito di bere.
Da lì abbiamo percorso altri 154 km, sempre alle massime velocità consentite, e siamo arrivati al Maniero alle 18:30, con il 26% di carica residua, dopo aver consumato 27,5 kWh per quest’ultima tratta. Vicino a casa ho apprezzato di nuovo il particolare piacere del cruise control adattivo durante le code in autostrada, che gestisce automaticamente le fermate e le ripartenze. Il consumo complessivo, da La Chaux al Maniero (322 km) è stato di 53,3 kWh (166 Wh/km).
Conclusioni
In sintesi: il primo viaggio lungo è andato molto bene. L’auto è grossa e scomoda in città, ma capientissima e comoda per le lunghe tratte autostradali. Guidarla sulle strade di collina, ricche di curve in mezzo al verde, è stato un piacere inaspettato. Cosa più importante, sono arrivato a casa riposato grazie al silenzio e all’assenza di vibrazioni a bordo.
La morale della storia è che sì, i viaggi lunghi in auto elettrica sono fattibili e piacevoli, a patto di fare un investimento importante a lungo termine e di organizzarsi un po’. Non ho pretese di salvare il mondo; può darsi che non fare rumore e non emettere gas di scarico dia una mano anche a questo, ma lasciamo stare: se è così, è un piacevole effetto collaterale. Quello che è certo è che ci divertiamo un mondo.
Questo è un consuntivo dei consumi, costi e dei tempi di ricarica indicati dal computer di bordo per fare questi 655 chilometri:
- Andata (Maniero-La Chaux): 333 km, 64,9 kWh, 195 Wh/km.
- Ritorno (La Chaux-Maniero): 322 km, 53,3 kWh, 166 Wh/km.
-
Costi: 51,57 CHF totali. Il “pieno”di circa 70 kWh fatto a casa, di
notte, mi è costato poco meno di 12 CHF tasse comprese; la carica rapida al
Supercharger di Kriegstetten (16 kWh) è costata 4,80 CHF; la prima carica
lenta a La Chaux è costata 14,44 CHF; la seconda carica lenta a La Chaux è
costata 13,53 CHF; la carica rapida al Supercharger di Beckenried (23 kWh) è
costata 6,90 CHF (e ci è avanzato un 26% di carica per altri viaggi).
Abbiamo speso grosso modo quello che spendevamo con l’auto a benzina (ben
più piccola di una Tesla Model S) e ci è avanzata carica per un altro
centinaio di km.
- Tempi dedicati alla ricarica in viaggio: mezz’ora all’andata e mezz’ora al ritorno, incorporate nelle pause di ristoro che avremmo fatto comunque.
- Tempi dedicati alla ricarica sul posto: 4 ore, durante le quali abbiamo semplicemente parcheggiato l’auto vicino a dove volevamo andare.