Ma la carica è troppo lenta! Dovrò installare una presa industriale in casa!

Carica lenta? Dipende: certo non è veloce quanto un pieno di benzina, ma tieni presente che se hai una presa elettrica in garage, parti sempre da casa con il “pieno” e ricarichi durante la notte. Per la maggior parte degli spostamenti quotidiani non hai bisogno di fermarti a “far benzina” e quindi risparmi tempo.

Per i viaggi lunghi, l’attesa si riduce moltissimo se hai l’accortezza di pianificare la carica in occasione di una sosta per sgranchirti, far pipì, fare shopping o mangiare.

Per esempio, le Hyundai Ioniq 5 caricano 270 km in 18 minuti. Chi ha una Tesla e usa i Supercharger (punti di ricarica gestiti da Tesla) da 150 kW, in 30 minuti di carica ottiene circa 270 km di autonomia. Se usa le colonnine standard (50 kW), gli stessi 270 km li ha in un’oretta: il tempo di un pranzo o di una cena. E diciamoci la verità: quante volte ti capita di fare centinaia di chilometri senza mai fermarti per una pausa?

Con la rete di Destination Charger Tesla, ossia punti di ricarica da 22 kW presso centri commerciali, alberghi e ristoranti, puoi ricaricare completamente durante il pernottamento o fare un “rabbocco” durante un pranzo o una cena. 22 kW danno circa 50 km di autonomia per ogni ora di carica, per cui se pernotti ti svegli la mattina con il “pieno”.

Lo stesso vale per le colonnine di altre reti, utilizzabili dalle auto elettriche di qualunque marca. Le colonnine che offrono connettori CHAdeMO o CCS caricano dai 50 kW in su, per cui possono fare un “pieno” di un’auto a lunga autonomia nel giro di un’ora o poco più.

Sta inoltre nascendo la rete internazionale Ionity, che offre cariche ancora più veloci di quelle dei Supercharger Tesla (350 kW invece di 150) se si ha un’auto compatibile.


Ma dovrò installare una presa industriale in casa!


Molti pensano che mettere un punto di ricarica in garage richieda una presa industriale e un contratto speciale e comunque non dia tempi di ricarica accettabili. Per fortuna non è vero.

Facciamo due conti spannometrici. Se la vostra percorrenza media quotidiana è 100 km o meno (la media italiana 2016 è 11.200 km/anno, quindi 31 km/giorno), ogni giorno vi serve mettere nella batteria 20 kWh, visto che un’auto elettrica mediamente fa 5 km con un kWh.

Caricare 20 kWh in una notte richiede l’erogazione di 2,5 kW per otto ore (per esempio dalle 20 alle 6). Quindi non vi serve una presa industriale: è sufficiente una presa normale su un cavo correttamente dimensionato. Se di notte consumate poco con gli altri elettrodomestici, non avete bisogno di contratti speciali. In ogni caso, anche in Italia un contratto da 4,5 o 6 kW non costa molto (sicuramente costa meno di quello che state spendendo in carburante se fate 100 km tutti i giorni). Prima di decidere, provate a informarvi.


Ma cosa succede quella volta che devo fare più di 100 km? Semplice: i km li hai già nella batteria. Li hai accumulati nei giorni precedenti. Per esempio, se carichi per 100 km e ne fai 60, ogni giorno hai 40 km di avanzo. Nel giro di pochi giorni ti trovi con il “pieno” e da quel momento continui semplicemente a rabboccarlo ogni notte. Quindi se ti serve all’improvviso fare 300 km, ce li hai già nella batteria.

Per esempio, se usi l’auto per andare al lavoro e fai 60 km/giorno, quando arrivi al fine settimana hai 200 km (5 x 40) di avanzo, più la carica che fai la notte fra venerdì e sabato (altri 100). Durante il weekend puoi quindi fare tanti chilometri senza problemi. Tanto ricaricherai nella notte fra domenica e lunedì.


Ma se mi capita di dover fare più di 100 km al giorno ripetutamente? Allora puoi ricorrere a una colonnina di ricarica rapida esterna. Salvo casi eccezionali, vedrai che non ti servirà molto spesso.