Ma tanto la corrente per ricaricare è prodotta da centrali a carbone o comunque inquinanti!

Solo in parte, e comunque caricare auto elettriche inquina meno che farle andare a petrolio, anche quando le centrali elettriche sono inquinanti. Inquina meno anche tenendo conto dell’inquinamento prodotto dalla fabbricazione dell’auto e dal suo smaltimento. 

Non solo: man mano che le reti elettriche si evolvono e diventano più efficienti e pulite, generano meno inquinamento e quindi anche le auto elettriche che le usano inquinano sempre meno. Un’auto a carburante o ibrida, invece, continuerà a inquinare finché circola. 

Questa è la situazione attuale:

  • Italia: nel 2020 il 38% dell’energia elettrica consumata è arrivato da fonti rinnovabili (Terna, pag. 9). La percentuale varia parecchio di anno in anno: nel 2014 è stata il 44%; nel 2018 il 35% (Terna, pag. 7). Nel 2020 il 45% dell’energia elettrica prodotta è arrivato da fonti rinnovabili; nel 2019 era il 41,7% (GSE).
  • Svizzera: nel 2020, il 75% dell’energia elettrica consumata è stata prodotta da fonti rinnovabili (Admin.ch). Nel 2016 era il 62% (Admin.ch) e nel 2014 era ancora inferiore (58%). I dati concernenti il mix elettrico distribuito in Svizzera dai fornitori di elettricità sono pubblicati su Etichettatura-elettricita.ch.

L’idea che l’Italia produca tanta energia con il carbone è un mito. Nel 2020 poco più del 6 per cento dell’elettricità usata in Italia è stato prodotto col carbone. A titolo di confronto: Polonia 70%, Germania 24%, Regno Unito circa il 2%. Rispetto a dieci anni fa, la percentuale italiana è stata praticamente dimezzata, grazie alla chiusura o alla riconversione di centrali a carbone, ma ce ne sono ancora sette funzionanti: in Liguria, in Veneto, in Friuli Venezia Giulia, nel Lazio, in Sardegna (due) e in Puglia. Verranno dismesse entro il 2025 (il Post).

Questa è la “Composizione del mix iniziale nazionale utilizzato per la produzione dell'energia elettrica immessa nel sistema elettrico italiano nel 2020” (dato pre-consuntivo), secondo GSE

  • Fonti rinnovabili: 45,04%
  • Gas naturale: 42,28%
  • Carbone: 6,34%
  • Nucleare: 3,22%
  • Altre fonti: 2,64%
  • Prodotti petroliferi: 0,48%

Nello studio 2020 preparato dal Touring Club Svizzero (tcs.ch/ricerca-auto), le emissioni di gas serra equivalenti per le auto elettriche ammontano a 13,1 g/km, molto al di sotto della media europea, che è 40,7 g/km, e lontanissime dal valore della Germania, che è 95,2 g/km.

Lo stesso studio del TCS nota inoltre che “il bilancio ecologico delle elettriche miglora costantemente. in Svizzera, una vettura 100% elettrica di media categoria produce meno gas a effetto serra di un’automobile con motore termico in media già dopo 30.000 km, contro i 40.000 km nel 2019” (dalla rivista Touring del TCS, settembre 2021).

Il mio contratto di fornitura elettrica, qui in Svizzera dove abito, è strutturato in modo da erogarmi solo elettricità proveniente da fonti rinnovabili (AIL.ch, contratto “Tìacqua”).

È disponibile anche il calcolatore di impatto ambientale per auto del Paul Scherrer Institut, presso carculator.psi.ch (è necessario creare un account gratuito).

Presso Electricitymap.org si può consultare una mappa dell’impatto ambientale della generazione di energia elettrica, ripartita per paese.

Comunque già adesso, in generale, usare la rete elettrica per caricare un’auto inquina meno delle auto a scoppio. Persino negli Stati Uniti, che non brillano per attenzione all’ambiente, secondo i dati della Union of Concerned Scientists (2017), per oltre il 70% degli americani guidare un’auto elettrica inquina meno che guidare un’auto da 21 km/litro. E questo è un netto miglioramento rispetto al 2014.

In media, negli Stati Uniti, un’auto elettrica produce inquinamento pari a quello di un’auto a benzina che facesse 31 km/litro (in California 40,3 km/litro).

In ogni caso, è molto più facile controllare le condizioni di combustione e mettere filtri antinquinamento in una centrale elettrica che in milioni di motori di auto e camion (come vediamo molto bene tutte le volte che il dieselone davanti a noi “sgasa”). È più impegnativo monitorare qualche grande “tubo di scappamento” di una centrale oppure controllare milioni di marmitte?