9 ottobre 2019: devo andare dal Maniero Digitale (Lugano) fino a Faido per tenere una conferenza sui falsi allarmi ufologici e come evitarli. Ci vado, insieme alla Dama del Maniero, con ELSA, che alle 12:40 parte da casa col “pieno” notturno, come al solito.
Andando alla massima velocità consentita dalla segnaletica autostradale, arriviamo alle 13:07 alla colonnina GOFAST di Bellinzona Sud, sita sull’autostrada, con il 64% di carica residua dopo 31 km (che includono l’arrampicata sul Monte Ceneri), e carichiamo in 11 minuti fino all’80% come consueto usando il connettore CHAdeMO. Intanto che carichiamo, ripasso la presentazione che devo tenere, per cui non c’è spreco di tempo.
In realtà carichiamo fino all’82%, perché questa colonnina riparte automaticamente con la carica lenta dopo aver terminato quella rapida. Arrivare al 100% richiederebbe quasi un’ora, che non abbiamo e che comunque non ci serve spendere: abbiamo autonomia sufficiente per arrivare a destinazione.
Stavolta ho usato per prova la tessera RFID di Nextcharge (italiana) invece della Swisscharge che ho usato due giorni fa. Caricare 2,2 kWh in 11 minuti mi è costato 4,60 EUR (5,03 CHF), contro i 5,27 CHF per 3,16 kWh di Swisscharge. Facendo le conversioni, un kWh con Nextcharge mi è costato 2,28 CHF, mentre con Swisscharge mi è costato 1,66 CHF. Morale della storia: il roaming di Nextcharge funziona, ma costa molto caro.
Altra morale della storia: le tessere sono infinitamente più pratiche e rapide rispetto alle app di ricarica. Meno tempi morti, niente password da gestire, niente percorsi nei menu e sottomenu, meno magagne: appoggi la tessera sul sensore e parte subito la ricarica.
L’app Power Cruise Control ci illustra l’altimetria dei 36 km che ci separano dalla nostra destinazione: la salita è lunga e il dislivello è di circa 500 metri.
Abbiamo già previsto di arrivare senza ulteriori tappe, parcheggiare ELSA, fare la conferenza e poi ricaricare alla colonnina rapida di Chiggiogna, che dista pochi km (in discesa) da Faido, per cui andiamo abbastanza spediti scegliendo l’opzione che ci fa arrivare a destinazione con circa 1 kWh di carica residua.
Arriviamo a destinazione alle 13:58 con un pochino di carica in più rispetto al previsto, nonostante il maltempo (pioggia e vento) che incide sui consumi.
Faccio la conferenza e poi ripartiamo alle 16:31: l’indicatore di carica di ELSA segnala due tacche, che per lei sono l’equivalente della “riserva” di un’auto a pistoni, ma OBDZero rivela (come si vede qui sopra, che la “riserva” è circa un quinto della batteria (22%), per cui ELSA ha un approccio molto prudenziale alla gestione dell’autonomia. È anche per questo che in oltre un anno di uso in condizioni decisamente al di fuori della normalità di questa city car non siamo mai rimasti a piedi.
Arriviamo alla colonnina veloce di Chiggiogna in sette minuti di discesa, alle 16:38, e facciamo una carica rapida CHAdeMO usando anche stavolta la tessera Nextcharge al posto della carta di credito.
24 minuti dopo (trascorsi dormendo in ELSA, perché sono stracotto da un raffreddore), alle 17:02, la carica si ferma al 71%. Argh!
È già la seconda volta che questa colonnina si blocca ben prima dell’80% teorico, e questo non è un bene. Infatti l’autonomia caricata non ci basta per tornare al Maniero, anche perché dobbiamo superare la salita del Monte Ceneri. Dobbiamo aggiungere una tappa di ricarica supplementare. Niente panico: il Piano B, che ci deve sempre essere, contempla già una tappa alla colonnina rapida GOFAST di Bellinzona Nord.
La carica di 6,08 kWh a Chiggiogna è costata 3,10 EUR (3,39 CHF), contro i 5 CHF di tariffa fissa pagati due giorni prima usando la carta di credito. Morale della storia: a questa colonnina conviene usare Nextcharge rispetto alla carta di credito. Devo ancora provare le altre tessere.
Visto che dobbiamo comunque far tappa a Bellinzona, andiamo veloci (da 100 a 120 km/h), sfruttando anche la rigenerazione perché siamo in discesa. Arriviamo con il 37% di carica residua all’area di sosta di Bellinzona Nord, sull’autostrada, alle 17:30, e carichiamo quanto basta per tornare spediti al Maniero. Dodici minuti dopo (il tempo di rispondere a qualche mail), alle 17:42, abbiamo raggiunto il 67% e quindi interrompo la carica.
Ho usato ancora una volta la tessera Nextcharge: i 3,78 kWh caricati mi sono costati 5,08 EUR (5,55 CHF, ossia 1,46 CHF/kWh). Carissimi. Mi sa che oltre al roaming ci sono anche dei costi fissi di inizio carica che prescindono dal costo al kWh.
Andiamo veloci verso casa, dove arriviamo soltanto alle 19:01 a causa del traffico micidiale nell’ultimo tratto. Ci restano due tacche di carica e abbiamo percorso in tutto 151,7 km. Metto ELSA sotto carica lenta al Maniero, pronta per l’indomani.
Due conti finali sui costi: tenendo conto del “pieno” fatto al
Maniero (16 kWh notturni = 2,3 CHF), ho speso in tutto 2,3
+ 5,03 + 3,39 + 5,55 = 16,27 CHF per fare 151 km, ossia 10,7 centesimi a km. La
mia auto a benzina (Opel Mokka) ha un costo medio al km di 11
centesimi, per cui nonostante i prezzi altissimi dei kWh alla colonnina
ho comunque risparmiato qualche centesimo.
Se avessi avuto
un’auto con autonomia sufficiente per l’andata e il ritorno e quindi avessi potuto caricare a casa per tutto il viaggio, avrei speso
4,01 CHF per i 28,06 kWh necessari (16 + 2,2 +6,08 + 3,78 kWh).