Ma le batterie non durano, si degradano in fretta e smaltirle inquina!

No. Le batterie delle auto elettriche durano anche più di 10 anni e hanno un degrado molto limitato. Inoltre non si smaltiscono: si riusano.

Attenzione, prima di tutto, a non confondere le piccole batterie presenti nelle automobili a pistoni con quelle grandi usate dalle auto elettriche: sono completamente differenti.

Detto questo, le batterie delle auto elettriche durano in media 8-10 anni (più di quanto durino molte auto a pistoni). I costruttori le garantiscono di solito per 8 anni o 160.000 km. Un aneddoto non fa statistica, ma va detto che la mia Peugeot iOn, per esempio, è del 2011, e ancora va benissimo nel 2022. 

Il record assoluto spetta a Hansjörg von Gemmingen-Hornberg, che a giugno 2022 risulta aver percorso oltre 1.600.000 km con la sua Tesla Model S P85 del 2013, facendo tre cambi di batterie (il primo a 400.000 km, il secondo a 670.000 km e il terzo a 1.200.000 km) e sostituendo il motore sette volte (tre sotto garanzia) (Auto.it; Teslarati; TheDriven; Teslarati; TheDriven).

Questo grafico mostra il degrado delle batterie su un campione di oltre 2600 auto Tesla rispetto alle miglia percorse: il grosso del degrado sembra avvenire entro 80.000 km e comunque la capacità di carica non scende mai sotto l’80% anche dopo 370.000 km. Le Tesla Model 3 sembrano avere un degrado del 2% dopo 80.000 km, secondo chi ha già fatto così tanti chilometri.

Fonte: Teslanomics.

Questo è un grafico riguardante il degrado delle batterie sulle Tesla Model S e X secondo i dati raccolti dagli utenti in Olanda e Belgio fino al 2018.

Non solo: quando finiscono la propria vita utile nei veicoli (in media 8-10 anni), queste batterie sono ancora utilizzabili per altre applicazioni, per esempio nelle case o negli impianti-tampone della rete elettrica (in media altri 10-15 anni).

La Johan Cruijff Arena. Fonte: InsideEVs.com.

  • Un altro esempio di riuso è fornito da Audi, che propone stazioni di ricarica containerizzate, quindi facilmente traslocabili, che usano batterie per auto elettriche di seconda vita per accumulare energia e quindi non causare picchi sulla rete elettrica.
  • Le batterie delle auto Renault, invece, vengono riusate nelle barche a motore, che così navigano senza emissioni, senza puzze e senza rilasciare in acqua petrolio o altre sostanze inquinanti.
  • Le batterie delle auto elettriche usate alimenteranno un parco elettrico solare da 30 MW all’aeroporto di Roma Fiumicino.

In altre parole, le batterie delle auto elettriche hanno insomma una seconda vita, per un totale di 18-25 anni. Una vita complessiva molto più lunga della media delle automobili tradizionali.

Non solo: finita questa vita operativa non vengono buttate via. Il litio viene infatti recuperato e riusato, e lo stesso vale per buona parte degli altri componenti.

Nelle batterie delle auto elettriche moderne (a ioni di litio), i materiali sono almeno in parte riciclabili (info Tesla 2011, un po’ rosee; The Guardian, più critico; kunr.org).

Il rapporto Application of Life-Cycle Assessment to Nanoscale Technology: Lithium-ion Batteries for Electric Vehicles (2013) dell’EPA (agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente) fa bene il punto della situazione: ora riciclare costa, perché le batterie sono poche, ma quando saranno tante il recupero dei materiali diventerà conveniente.

Per contro, bisognerebbe considerare l’inquinamento prodotto da tutte le autocisterne che trasportano il carburante ai distributori, da tutte le petroliere che portano il petrolio greggio e da tutte le raffinerie che trasformano il petrolio in benzina o carburante diesel.