Ma le batterie e i motori delle auto elettriche contengono cobalto, litio e terre rare, che si esauriranno e la cui produzione crea danni ambientali gravissimi!

Dipende. Secondo queste stime, c’è abbastanza litio estraibile per circa 50 anni di produzione massiccia di auto elettriche (100 milioni di auto l’anno). Inoltre il litio delle batterie è riusabile (a differenza, per esempio, della benzina).

Le cosiddette terre rare (metalli pesanti come scandio e neodimio) in realtà non sono rare come può far sembrare il loro nome: il cerio (Ce), per esempio, è uno dei 25 elementi più abbondanti della crosta terrestre ed è più disponibile del rame; tutte le terre rare sono più abbondanti dell’argento o del mercurio. 

Alcune di queste terre rare sono presenti in alcune auto elettriche e ibride, ma non in tutte. Tesla, per esempio, dichiara che i motori e le batterie delle sue auto Model S non contengono terre rare (fonti: una, due, tre). Le terre rare sono invece presenti nei motori a magneti permanenti della Model 3 di Tesla (fonte); non è nota, al momento, la quantità utilizzata.

Il cobalto, invece, è usato nelle batterie in misura sempre minore: la prima Model S di Tesla ne usava circa 11 kg; la Tesla Model 3, a parità di batteria, ne consuma meno della metà (4,5 kg) (Fonte: Benchmarkminerals.com). Nel 2022, quasi metà delle auto fabbricate da Tesla erano totalmente prive di cobalto nelle batterie, perché erano dotate di batterie LFP (litio-ferro-fosfato) che non usano cobalto (fonte; fonte; fonte).

Certo, estrarre queste sostanze inquina, non c’è dubbio. Ma inquina di più che estrarre il petrolio e bruciarlo nei veicoli a pistoni, senza poterlo recuperare?