Cosa bisogna fare per installare un punto di ricarica personale in garage?

Dipende. Non so quali siano i requisiti in Italia: abito in Svizzera. Qui condomini e inquilini devono ottenere il consenso dell’assemblea dei comproprietari o del locatore. Io l’ho ottenuto e ho aspettato che venissero rilasciate le specifiche tecniche della Tesla Model 3 (una delle auto elettriche che mi interessavano; poi ho comprato una Model S) per installare il punto di ricarica ottimale nel mio posto auto.

Una premessa importante: non è necessario installare una colonnina ad alta potenza e un contatore speciale. In molti casi è sufficiente portare il proprio contratto a 4,5 kW (anche se conosco in Italia coraggiosi che caricano le proprie auto elettriche su un contatore da 3 kW standard, facendo attenzione a non usare contemporaneamente grandi elettrodomestici) e lasciare che l’auto si carichi lentamente durante la notte. L’assorbimento in molti casi può essere regolato e la notte è lunga, per cui un’auto messa in garage la sera alle 20 e tirata fuori l’indomani alle 7 si fa ben undici ore di carica lenta. A 1 kW, sono 11 kWh caricati; a 2 kW, sono 22 kWh. La carica è insomma sufficiente per fare il chilometraggio medio di moltissimi automobilisti, specialmente pendolari.

Nel mio caso (in Svizzera) ho installato una presa da 240 V AC 16A e una presa industriale per esterni da 400V 16A (3P+N+T), con relativo salvavita nel locale dei contatori. Costo complessivo dell’impianto: circa 760 CHF (660 €).

Rispetto alle foto qui sotto, ho poi fatto aggiungere un’ulteriore presa tripolare da 240 V AC 16 A per poter usare aspirapolvere, lampade, hotspot Wi-Fi e altro mentre sto caricando.

Il quadro elettrico nel suo complesso. Brutto ma pratico.
La presa tripolare da 240 V 16 A (standard svizzero), che uso per caricare la mia Peugeot iOn.
La presa industriale da 400 V 16 A, che uso per caricare la mia Tesla Model S a 11 kW.
L’interruttore automatico di sicurezza (salvavita) nel locale contatori.
ELSA sotto carica.

Non ho dovuto cambiare il contatore perché quello standard svizzero eroga sia i 240 V, sia i 400 V trifase, e il mio contratto eroga fino a 25 A, per cui a casa mia una Tesla carica a 11 kW, come mostrato nella foto qui sotto.

Una Tesla Model S, sotto carica sulla mia presa domestica, assorbe 11 kW. La presa è da 400 V, ma il display indica 230 V perché visualizza la tensione fra fase e neutro, mentre i 400 V sono fra fase e fase.

Una stazione di ricarica o wallbox Private One di Cablex, pensata per uso domestico, va a 230V/20A o 400V/20-40A (da 3,7 a 22 kW) e ha un costo di 1400 franchi più 1200 franchi di forfait di montaggio. Se viene acquistata con un’auto elettrica, per esempio una i-MiEV, vengono scontati 700 franchi (dati tratti dal catalogo Mitsubishi 2015).

Io ho scelto questa soluzione brutta ma funzionale ed economica perché una wallbox capace di alimentare due auto con due prese differenti (Tipo 1 sulla iOn, Tipo 2 sulla Tesla) e darmi una presa normale per le altre applicazioni mi sarebbe costata un patrimonio.

In alternativa, il Touring Club Svizzero raccomanda l’installazione di una presa industriale IEC 60309-2 (CEE 16) da 230V/16A o 400 V/16A allacciata al contatore domestico.

Per maggiori informazioni in Svizzera ci sono: