Le avventure di ELSA: Biasca e ritorno di notte, a un anno di distanza

L’esperienza nell’uso di un’auto elettrica conta davvero tanto, specialmente se si tratta di un’auto molto limitata come ELSA, pensata per un uso urbano, che invece spingo ai limiti portandola ben oltre i confini della città. Qui racconto due viaggetti identici che ho fatto per lavoro, a distanza di quasi un anno uno dall’altro, con risultati assai differenti.

In entrambi i casi dovevo andare di sera a fare lezione per i corsi per adulti a Biasca, a circa 55 km dal Maniero Digitale, superando la forte pendenza del Monte Ceneri. ELSA ha circa 80 km di autonomia a velocità autostradali, per cui almeno una ricarica è inevitabile.


14 novembre 2018


Parto dal Maniero, insieme alla Dama, col “pieno” di batteria alle 18:38. Faccio guida piuttosto veloce (110 km/h, su un limite di 120) e tengo il riscaldamento acceso, perché fa freddo e ho già pianificato una carica alla colonnina rapida che si trova sull’autostrada A2 in direzione nord, vicino a Bellinzona, intanto che ceniamo rapidamente. Usando l’app Swisscharge per attivare la colonnina, nei 21 minuti della cena (19:04-19:25) carico 3,7 kWh, che mi costano ben 7,16 CHF.

ELSA sotto carica alla colonnina GOFAST.


Guido velocemente fino a Biasca, dove arriviamo in orario alle 19:45. Faccio lezione e ripartiamo alle 22.00 circa, guidando a velocità sostenuta fino alla colonnina CHAdeMO che si trova vicino a Bellinzona sulla A2 in direzione sud. La raggiungiamo alle 22.20 con 2-3 tacche di batteria (23% secondo la colonnina).

La carica è appena iniziata a 14 kW, poi diventa più rapida.


Avvio la carica con l’app, ma ci sono problemi: la colonnina accetta i comandi, inizia la carica, la ventilazione della batteria di ELSA va a singhiozzo e la carica si interrompe, poi riprende, poi si ferma. Forse la batteria è troppo calda a causa della guida veloce, oppure l’app ha problemi di comunicazione.

Dopo un reboot del telefono ritento la connessione e la carica parte regolarmente. Carichiamo fino al 75%, per un totale di 1,3 kWh in 4 minuti più 5,1 kWh in 16 minuti, che ci costano 1,53 più 6,4 CHF. Ripartiamo alle 22:47, dopo 27 minuti di sosta, e andiamo al massimo a 90 km/h per essere sicuri di superare la salita del Monte Ceneri e arrivare al Maniero, che raggiungiamo alle 23:25, dopo 111,8 km complessivi e 85 minuti, con 4 tacche residue.

Nonostante sia un’auto del 2011, ELSA carica fino a 45 kW.

Autonomia residua (a sinistra) e km percorsi (a destra).


Ho speso in tutto 18,09 CHF (le due cariche più 3 CHF di “pieno” a casa) per avere 10,1 kWh. Se avessi fatto lo stesso chilometraggio con la mia auto a benzina (Opel Mokka) avrei speso meno: 12,74 CHF. Dal punto di vista economico questo viaggio è un fallimento, e oltretutto ho impiegato 48 minuti per ricariche che con l’auto a pistoni non avrei fatto.

Certo, se avessi un’auto elettrica con un’autonomia meno striminzita avrei potuto fare il viaggio senza fare tappe di ricarica. Ma ho l’auto che ho, e per il momento la uso come posso. È per questo che si fa sperimentazione: per imparare dagli sbagli.


23 ottobre 2019


Partiamo dal Maniero alle 18:57 (venti minuti più tardi rispetto alla volta precedente), sempre col “pieno” di batteria, ma stavolta non facciamo tappa per caricare: andiamo dritti fino a Biasca procedendo a 90 km/h e senza usare il riscaldamento (non fa molto freddo, e comunque in caso di freddo la Dama ha una coperta in tinta con la carrozzeria di ELSA, regalataci da un’amica).

Arriviamo a Biasca alle 19:46 (praticamente la stessa ora della volta precedente). Dopo 55,5 km ci restano ancora sei tacche di carica.

Situazione all’arrivo a Biasca: autonomia residua a sinistra, km percorsi a destra

Faccio lezione e ripartiamo alle 21:58, andando a 90 km/h, per fare tappa dopo 20 km alla colonnina che abbiamo usato con qualche problema al ritorno la volta scorsa (la CHAdeMO autostradale di Bellinzona in direzione Sud).

Ci arriviamo alle 22:15 con 3 tacche residue (la colonnina indica il 28% di carica e il calcolatore di autonomia residua indica 20 km): questo vuol dire che andando a 90 km/h, ELSA ha un’autonomia di circa 95 km, nonostante la salita del Monte Ceneri.

Autonomia residua dopo 75 km.

Chilometri percorsi.


Provo a usare la tessera Enel X: viene respinta. Uso invece la tessera Swisscharge (che un anno fa non avevo) al posto dell’app: il procedimento è decisamente più rapido e semplice rispetto all’app. Carico 4,49 kWh in circa 14 minuti, intanto che rispondo a qualche mail, arrivando così al 65% di carica (10 tacche).

ELSA carica a 45 kW quando la batteria è quasi “vuota”.

ELSA si sta abbeverando, In fianco c’è l’autogrill, ma non ci interessa usarlo; la sosta è troppo breve.

Quando la batteria è quasi “piena”, la velocità di carica diminuisce drasticamente.

Ho appena interrotto la carica.

ELSA ha fatto rifornimento ed è pronta a ripartire.


Ripartiamo alle 22:31 e andiamo a 90-100 km/h. Arriviamo a casa alle 23:01, dopo 60 minuti (invece degli 85 del ritorno precedente), con 2 tacche (riserva lampeggiante) e 12 km di autonomia residua.

Km percorsi.

Autonomia residua.

Abbiamo percorso in tutto 110,4 km, spendendo 3 CHF di carica domestica più 5,65 CHF di carica rapida = 8,65 CHF. Nonostante i prezzi alti delle colonnine, questa volta abbiamo speso meno di quello che avremmo speso con l’auto a benzina (12,32 CHF), e ci abbiamo impiegato 25 minuti in meno rispetto al viaggio elettrico precedente.


Lezioni imparate


1. La velocità incide davvero tanto sui consumi di energia. Nel secondo viaggio abbiamo tenuto i 90 km/h invece dei 110 km/h del primo, eppure all’andata ci abbiamo messo lo stesso tempo e al ritorno abbiamo addirittura risparmiato 25 minuti.

2. Una maggiore velocità viene controbilanciata abbondantemente dalla durata delle tappe di ricarica che si rendono necessarie a causa appunto della maggiore velocità. È inutile andare più veloce se poi devi fermarti a caricare più spesso.

3. La velocità incide tanto anche sui costi. Nel primo caso abbiamo speso più di quello che avremmo speso con un’auto a benzina, nel secondo abbiamo speso meno.

4. Le tessere di ricarica sono infinitamente più pratiche delle app: con l’app bisogna lanciarla, fare login nel proprio account, attendere la connessione, geolocalizzarsi, individuare la colonnina nell’app e lanciare il comando di carica. Con la tessera, invece, basta appoggiarla sulla colonnina e la carica parte subito.