Premesso che il modo migliore e più economico di aumentare l’autonomia di qualunque auto elettrica è ridurre la velocità, perché oltre i 90 km/h circa uno dei fattori più importanti nel consumo di energia, e quindi nell’autonomia, è la resistenza aerodinamica, esistono comunque alcune modifiche applicabili alle Tesla Model S che consentono di aumentarne l’autonomia. Si tratta di modifiche che influenzano la resistenza aerodinamica, la resistenza al rotolamento, e i consumi energetici di marcia. Ciascuna può contribuire in maniera significativa all’autonomia del veicolo, e molte sono applicabili anche alle Tesla in generale.
Resistenza aerodinamica: cerchioni ottimizzati
I vani delle ruote e le concavità dei cerchioni interrompono la continuità
delle fiancate di qualunque veicolo e quindi creano turbolenze che aumentano
la resistenza aerodinamica e consumano energia. In alcune auto di altre marche
i vani posteriori vengono parzialmente chiusi da coperture, ma questo non è
possibile sulle Tesla, le cui ruote sporgono lateralmente dalla sezione
inferiore della carrozzeria: tuttavia si possono montare cerchioni la cui
forma quasi priva di concavità raccorda le ruote alla carrozzeria e quindi
riduce la turbolenza. Questa soluzione è particolarmente fattibile sulle auto
elettriche perché la loro possibilità di frenare usando quasi sempre la
rigenerazione (frenata elettromagnetica) invece delle pastiglie dei freni a
disco evita che i freni si scaldino intensamente e abbiano quindi bisogno di
molta ventilazione; su un’auto che ha soltanto freni tradizionali, dei
cerchioni chiusi rischierebbero di causare una ventilazione inadeguata e
quindi un raffreddamento insufficiente dei freni stessi.
Sulle Tesla Model S, alcune case produttrici indipendenti offrono cerchioni relativamente aerodinamici, ma il rendimento massimo si ottiene con i cerchioni e copricerchioni lenticolari offerti da Tesla stessa.
Le Model S che montano cerchioni di tipo Tempest da 19 pollici possono montare gli appositi copricerchioni Tempest. La modifica è molto economica: ogni copricerchione costa circa 35 dollari.
Al debutto della prima generazione della Model S, Tesla offrì dei
cerchioni lenticolari, fra l’altro fabbricati in Italia, ma lo fece solo per un breve periodo perché molti clienti le consideravano
esteticamente sgradevoli. Oggi sono molto rari. A detta di Tesla, potevano offrire fino al 5% di autonomia in più nella guida autostradale: una ventina di km in più sulle Model S con batterie da 70-85 kWh, per esempio. Alcuni utenti segnalano fino al 10% di autonomia in più.
Nel 2016 l’azienda offrì i cerchioni Slipstream (mostrati qui sotto) come dotazione standard. Questi cerchioni, secondo Robert Palin (che ha fatto parte del gruppo aerodinamica di Tesla), citato da Electrek, sono fra i più aerodinamici proposti da Tesla, ma comunque hanno poco più della metà dell’efficienza aerodinamica dei cerchioni della Model S originale.
Sulle Tesla Model 3 e Y, invece, sono disponibili (o forniti di serie) dei copricerchioni (al costo di circa 25 dollari per la Model 3 e 35 dollari per la Y) che aumentano notevolmente l’efficienza aerodinamica delle ruote. Secondo una fonte non ufficiale, aggiungerebbero circa il 10% di autonomia.
Resistenza aerodinamica: telecamere al posto degli specchietti
Al momento (gennaio 2023) non esiste nessuna opzione ufficiale per sostituire gli specchietti con delle telecamere ben più aerodinamiche, come avviene già per esempio sulla Audi e-tron. Anche questa modifica consentirebbe miglioramenti di autonomia, ma le normative statunitensi esigono la presenza degli specchietti tradizionali, e gli Stati Uniti sono il mercato chiave per Tesla, per cui è improbabile che venga introdotta questa possibilità.
Resistenza al rotolamento: pneumatici e cerchioni
Esistono molti pneumatici a bassa resistenza al rotolamento, che offrono incrementi significativi di autonomia ma tendono a essere più costosi di quelli normali.
Inoltre in generale le gomme estive hanno una resistenza al rotolamento minore di quelle invernali.
Anche il diametro dei cerchioni contribuisce alla resistenza al rotolamento: come regola generale, un cerchione più piccolo ha una resistenza minore, per cui passare per esempio dai cerchi da 21 pollici a quelli da 19 pollici aumenta l’autonomia.
Riduzione dei consumi: pompa di calore
Un’altra modifica fattibile per aumentare l’autonomia è ridurre i consumi energetici non legati alla propulsione: per esempio, il riscaldamento dell’abitacolo o il suo condizionamento comporta un consumo di energia della batteria primaria che intacca la quantità totale di energia disponibile per la propulsione e quindi riduce l’autonomia.
Il rimedio più semplice è non usare il riscaldamento o il condizionamento, ricorrendo a soluzioni alternative (come per esempio indumenti termici oppure gli scaldasedili al posto dell’aria calda quando fa freddo). Tuttavia si può fare una modifica preventiva, ossia ordinare l’auto nella versione dotata di una pompa di calore al posto del normale riscaldatore a resistenza elettrica. La pompa di calore consuma molto meno energia e quindi ne lascia di più per la propulsione, aumentando così l’autonomia a parità di riscaldamento.
Per il raffrescamento è sconsigliabile abbassare i finestrini, dato che questo intacca l’aerodinamica dell’auto e quindi c’è il rischio che l’energia risparmiata evitando di accedere il climatizzatore venga consumata dalla maggiore resistenza aerodinamica.