Mercoledì 22 aprile 2020
Davvero si può acquistare un’automobile online? Ci sto provando. Faccio login al sito Tesla, presso il quale ho già un account da anni, da quando pensavo di acquistare una Model 3 per la quale avevo versato un anticipo nel 2016 (poi rimborsato integralmente nel 2019).
Riguardo un’ultima volta in dettaglio tutti i particolari dell’offerta.
[Se vi state chiedendo cosa sia il “fondo yacht abbinato”, complimenti per la vostra attenzione al dettaglio: è un allestimento interno nel quale fra il conducente e il passeggero anteriore non c’è nessuna plancia longitudinale portaoggetti divisoria, ma c’è solo una vaschetta portatutto. C’è chi lo odia perché le cose stanno in disordine e vengono sballottate e chi lo apprezza perché dà un grande senso di spazio. Nelle Tesla nuove la vaschetta è stata sostituita da un portaoggetti a scomparti multipli; per quelle con la vaschetta è possibile acquistare accessori che fanno da portaoggetti.]
Come dicevo alla fine della prima puntata, clicco su Acquista.
Compare un modulo da compilare, che linka il Contratto d'ordine in PDF (che specifica “Fino alla consegna del Veicolo, è possibile annullare l'ordine in qualsiasi momento”), la Supercharger Fair Use Policy (ossia le regole di buon senso per evitare abusi della rete di ricarica), l’informativa sulla privacy e i termini di pagamento (che sono tre sezioni dello stesso documento HTML). Fra l’altro, il link "Scarica PDF" in alto a destra non mi funziona.
Mi leggo tutta la documentazione, poi compilo il modulo con i miei dati, pago 100 CHF con la mia carta di credito e clicco su Conferma ordine.
Compare una simpatica schermata Ordine completato. Il codice RN****** che ho oscurato è il numero di prenotazione.
Il dado è tratto. Ho ordinato un’auto usata senza averla mai vista e senza andare da un concessionario. Sono pazzo, lo so.
Clicco su Successivo.
Nei dettagli di configurazione, il sito mi dice (in tedesco, grazie mille) quali dotazioni ha l’auto usata che ho scelto. Se non si è superesperti di Teslologia applicata oltre che di tedesco, questa schermata è utile come le racchette da neve in piscina:
Ah beh, se c'è lo Schiebedach siamo a posto. Sarà un parente del Dachshund? |
Seriamente: a parte il bug imbarazzante di presentare le informazioni in un mix di lingue, questa parte del procedimento di acquisto è un caos totale per un acquirente medio. Anch’io, che seguo Tesla da anni, mi ci perdo. E non è giusto che alcune caratteristiche siano rivelate soltanto dopo aver pagato i 100 CHF di “commissione per l’ordine”.
Decifro le singole voci:
- 70 è il nome del modello ed è anche la capacità originale della batteria in kWh.
- Hinterradantrieb è la trazione posteriore.
- Deep Blue Metallic-Lackierung è il colore della carrozzeria (blu metallizzato).
- Schiebedach è il tetto apribile.
- 19 Zoll Felgen sono i cerchi da 19 pollici.
- Sitze der neuen Generation, hellbraun sono i sedili di nuova generazione, marrone chiaro (beige).
- Dekor Abachi matt è.... non lo so. Presumo sia un dettaglio dell’allestimento interno [dai commenti mi dicono che abachi è un tipo di legno che in italiano si chiama obeche; matt è ovviamente “opaco”].
- Schwarzer Dachhimmel è il rivestimento interno del tetto in nero.
- Power and Lighting Package: questo non era specificato prima, e dovrebbe essere un pacchetto di illuminazione interna e qualcos’altro, ma non sembra saperlo nessuno.
- Autopilot-Komfortmerkmale è la funzione di guida assistita Autopilot.
- Premium-Upgradepaket: anche questo non era specificato prima e dovrebbe includere interni migliorati, illuminazione interna, filtraggio HEPA, portellone posteriore azionato elettricamente, fendinebbia a LED e fanali dinamici.
- No - 19" Nokian Winterreifen Set sono le gomme invernali, ma non è chiaro se il No vuol dire che non ci sono (ma se la pagina è in tedesco, non dovrebbe essere nein?).
Insomma, questa esperienza di acquisto online non è particolarmente chiara o rassicurante. Già c’è tantissimo da imparare quando si passa da un’auto tradizionale a un’elettrica; questi sono strati di ulteriore complicazione che non aiutano e non incoraggiano. E la confusione non è ancora finita.
La pagina Tesla di Paolo linka il contratto d’ordine (che scarico) e la Guida rapida sull'esperienza dei proprietari per mercati secondari, mercati grigi e veicoli grigi, che a sua volta linka la pagina di Roadside Assistance (il programma di assistenza stradale Tesla).
La pagina mi dice anche di scaricare l’app Tesla per accedere ai tutorial di guida e sbloccare il “codice di segnalazione”, ossia il referral code personale, un link che permette di dare 1500 km di ricariche gratis presso i Supercharger Tesla a chi acquista una Tesla nuova tramite quel link. Ogni volta che qualcuno usa il referral code, il proprietario di quel code ha una possibilità di vincere una Model Y ogni mese o una Roadster ogni tre mesi. Il mio, se volete saperlo, è https://ts.la/paolo49861.
Scarico l’app, immetto il mio nome utente e la mia password, e invece di darmi accesso ai tutorial di guida mi dice “Accesso non riuscito -- Nessun prodotto collegato al tuo account Tesla”. Andiamo bene.
Il sito a questo punto mi chiede di specificare un luogo di consegna: ma non dovevo andare a Zurigo a ritirarla? Va be’, provo a dare il mio indirizzo di casa, e quando clicco su Successivo, mi propone di scegliere fra Zurigo Höri o Ginevra. Ma allora perché mi ha chiesto l’indirizzo di casa per la consegna?
Scelgo Zurigo. Il Delivery Center è al 37 di Altmannsteinstrasse, a Höri, 8181.
Scelgo poi la modalità di pagamento: opto per Leasing tramite Tesla e automaticamente mi viene proposto il Finanzierungsleasing. Clicco su Continua. Mi chiede di scegliere fra Cembra Moneybank e Bank-Now AG. Scelgo Cembra e vengo portato al sito dell’azienda, che mi chiede i miei dati personali e un bel po’ di informazioni sul reddito e la sostenibilità. Il tasso del leasing è il 3,45%.
Intanto l’auto è scomparsa dal catalogo delle Tesla usate. Ora non mi resta che attendere l’eventuale accettazione del leasing. Finora mi sono impegnato solo per 100 CHF e ho finalmente visto, nel bene e nel male, come funziona l’acquisto online di una Tesla: non bene.
Mercoledì 29 aprile 2020
È passata una settimana ma non è arrivato nessun segnale di vita da Cembra per l’accettazione del leasing. Il sito Tesla mi dice “Credit Application Pending - Your credit application has been received. We will contact you with details on your credit decision and terms”. In inglese, sì, perché tanto vale confondere ancora un po’ il cliente.
Inganno l’attesa fornendo online gli altri documenti richiesti: i dati per l’assicurazione e una scansione della mia carta d’identità.
Nel frattempo, con il lockdown che persiste ed è arrivato al cinquantatreesimo giorno in Italia e al quarantaseiesimo qui in Svizzera, con scuole, negozi e frontiere chiuse e senza nessuna garanzia che si possa tornare a una parvenza di vita normale, il mio lavoro e quello della Dama del Maniero si stanno trasformando freneticamente. Molte occasioni di lavoro si sono volatilizzate, e stiamo pensando seriamente di lasciar perdere un investimento come quello di un’auto elettrica, che era in buona parte coperto dal risparmio sulla benzina. Risparmio che invece adesso non c’è più a causa del lockdown, visto che non andiamo più da nessuna parte. Non c’è nessuna parte dove andare.
La nostra auto a benzina è parcheggiata in garage, inattiva, da oltre un mese. Questo è stato il primo mese di guida interamente elettrico della nostra vita automobilistica: abbiamo percorso, con la nostra piccola Peugeot iOn, 135 chilometri in tutto il mese di aprile.
Forse, dice la Dama, non è il momento di rischiare, anche perché fra le decisioni prese nella trasformazione del lavoro c’è quella di terminare la collaborazione con Le Scienze (mi porta via troppo tempo) e quindi viene a mancare anche quella fonte di reddito.
Così decidiamo di lasciare che siate voi lettori a determinare la sorte di questo esperimento elettrico. La Dama del Maniero mi lancia una sfida amichevole: se scrivendo articoli per il blog o in qualche altro modo riesco a guadagnare quello che non arriva più dagli articoli per Le Scienze, allora il progetto Tesla andrà avanti. Ho una settimana di tempo. Altrimenti ci terremo l’auto a pistoni, che sta prendendo polvere in garage; tanto ormai è già praticamente pagata. I pochi spostamenti che possiamo fare (praticamente soltanto la spesa, visto che anche il lavoro alla radio e in TV è fermo o remotizzato) li stiamo comunque facendo con ELSA, la nostra piccola auto elettrica.
È a questo punto che nasce la proposta delle Storie di Scienza che vi ho raccontato qui e che mi ha permesso di superare l’Ordalia della Dama. Insomma, se al Maniero Digitale c’è ora una bellissima auto elettrica e non si consuma più carburante, è anche merito vostro. Grazie!
Venerdì 1 maggio 2020
Mi chiama Tesla Suisse, in ottimo italiano, per fare il punto della situazione. La pratica di leasing a loro non risulta, nonostante sul sito ci sia molto chiaramente la dicitura "Your credit application has been received", per cui la devo rifare. Grrr.
Intanto ho coniato un nome per la Model S, qualora andasse in porto l’acquisto: TESS, come il supercomputer senziente di Salvation, una serie di fantascienza nella quale il protagonista Darius Tanz, vistosamente basato su Elon Musk, guidava una Tesla Model X.
In fin dei conti, la Tesla è un computer su ruote, per cui il nome è calzante. La Dama approva. Lo considero retroacronimo di Tesla Electric Second-hand Sedan, o Totally Electric Silent Sedan, o Totally Electric Smart Sedan, oltre che nome proprio e troncamento vezzeggiativo di Tesla.
Sabato 2 maggio 2020
Rientro nel mio account Tesla e nella prenotazione di TESS e rifaccio la pratica di leasing: stranamente mi indica l’auto come veicolo nuovo e a km attuali zero. Boh. Se non fosse un esperimento, avrei già lasciato perdere dall’esasperazione.
Scelgo 20.000 km/anno, 8.000 CHF di primo canone di leasing, 60 mesi, che mi porta a una rata di 331.70 CHF (circa 100 CHF più di quello che normalmente spendiamo in benzina ogni mese) con un valore residuo di 13.428 CHF. Va bene.
Invio una scansione del mio documento (libretto per stranieri) via mail. Finalmente clicco su Inviare la richiesta alla Cembra Money Bank. Stampo copia della richiesta: ora non resta che aspettare. Di nuovo.
Lunedì 4 maggio 2020
Mi telefona un rappresentante di Cembra, sempre in perfetto italiano. Discutiamo della mia richiesta di leasing ed è perplesso dal prezzo dell’auto. Come fa una Tesla Model S a costare 37.000 CHF? Non sarà un mio errore di compilazione al posto di 73.000? No, gli spiego, visto che il modulo online ha questi dati già precompilati e non modificabili [come vedete qui sotto]: l’auto è usata. Aha. Questo cambia tutto. Il rappresentante mi dice che chiarirà con Tesla.
Martedì 5 maggio 2020
Il rappresentante di Cembra ha chiarito la faccenda con Tesla: propone gli stessi tassi, ma non c'è il valore di riscatto, o meglio scende a 1000 CHF, per cui sale la rata mensile (a 524.50 CHF). Mi va bene.
Giovedì 7 maggio 2020
Arriva una mail da Cembra: richiesta accettata. Mi contatterà Tesla direttamente per la firma del contratto e la consegna della vettura.
Mercoledì 13 maggio 2020
Siamo in ballo ormai da tre settimane. Non abbiamo fretta, e per ora tutta la procedura è ancora più che altro un passatempo o un divertissement, ma se avessimo avuto premura saremmo diventati isterici. Alla faccia della facile procedura online.
Nel frattempo, riguardando le foto della perizia fornita da Tesla abbiamo formulato una teoria semiseria alla Sherlock Holmes sui danni al lato sinistro del volante e alla portiera: il conducente indossava enormi anelli da gangster. È l’unico modo per spiegare graffi del genere. Oppure era un licantropo e a volte doveva aprire la portiera dopo essersi trasformato in lupo.
Siamo davvero sicuri di voler investire in un’auto così malconcia? Sento anche gli amici dei club Tesla italiani e ticinesi: mi dicono che mal che vada il pannello interno e il volante si possono sostituire senza svenarsi.
Dalle foto della perizia risulta che il nome dato all’auto dal proprietario precedente è Lanya. Uno dei significati di lanya è “Leader of a gang, usually a woman, aka, Big Momma: My lanya told me to pop a cap in yo ass!” (Urbandictionary). Ci starebbe anche.
[Ora capirete il senso di questo tweet criptico:
Quiz notturno: che cosa vuol dire "Lanya"? Non so in che lingua sia. So solo che è un nome dato a un veicolo (tipo barca o nave). Non posso dirvi perché mi interessa, per ora, ma mi interessa.— Paolo Attivissimo (@disinformatico) May 11, 2020
Non abbiamo mai scoperto il significato effettivo.]
Arriva una mail da Tesla con il contratto di leasing da firmare e rispedire elettronicamente.
Giovedì 14 maggio 2020
Mi telefona Tesla e chiariamo alcuni punti del contratto di leasing, sempre in ottimo italiano. C’è la questione della permuta della mia attuale auto a benzina, che però non sarà libera fino a metà giugno (se va bene). Tesla non è contenta di aspettare così tanto e ha fretta di consegnare. Io no.
[Riassumo la complicatissima vicenda della permuta per non tediarvi: Tesla accetta in permuta le auto dei clienti, ma le valuta molto poco (anche perché non le perizia; si limita a basarsi su marca e modello e poco più, senza foto, sulla parola). La mia Mokka, che ha una valutazione Eurotax (fatta online) di circa 13.000 CHF, verrebbe permutata da Tesla a soli 7800 CHF. Per contro, la permuta semplifica moltissimo il procedimento: si porta a Zurigo l’auto attuale, la si lascia lì, si spostano le sue targhe sulla Tesla, e si riparte verso casa. Decidiamo invece di vendere la Mokka separatamente, tramite il Touring Club Svizzero, che ha un ottimo servizio tutto compreso, spiegato qui e qui.]
Venerdì 15 maggio 2020
Spedisco via mail a Tesla il PDF del nuovo contratto di leasing compilato e firmato. Mi richiamano: non accettano firme digitali (avevo usato la mia firma salvata nel Mac per non stampare il documento). Stampo la pagina, la firmo manualmente, la scansiono e la rispedisco. Concordiamo una consegna ipotetica il 27 maggio se vendiamo separatamente Petula [la Mokka si chiama così perché ha cicalini molto petulanti].
Lunedì 18 maggio 2020
Mi metto d’accordo con il TCS per portare a loro Petula il 29 maggio. Verrà stargata e lasciata lì per la vendita. Avviso Tesla via mail. Intanto pubblico un altro indizio. Le teorie che vengono proposte per spiegare questa immagine sono meravigliosamente divertenti e creative.
Indizio per una scommessa. Non fateci caso. pic.twitter.com/DjQ5QBlcGR— Paolo Attivissimo (@disinformatico) May 18, 2020
Martedì 19 maggio 2020
Tesla conferma telefonicamente di aver ricevuto la mia mail. Fissiamo il ritiro per il 3 giugno alle 14 a Zurigo. Dai che ce la facciamo.
Proviamo la Hyundai Kona 2020: molto valida, nettamente migliorata rispetto alla versione provata due anni fa, mantenimento di distanza e di corsia molto più fluidi; ma il bagagliaio è un po’ piccolo per le nostre esigenze e il prezzo è piuttosto alto per la versione a lunga autonomia. La teniamo come Piano B.
L’abitabilità posteriore della Hyundai Kona è un po’ sacrificata, ma lo è anche sulla Tesla Model S. |
La presa di ricarica frontale è molto più comoda di quella laterale-posteriore delle Tesla, che obbliga spesso a fare manovra. |
Il posto di guida è alto, la visibilità è ottima; la plancia centrale è ingombrantissima e poco pratica. Sotto c’è un vano aperto, ma è troppo basso per metterci una borsa o altro. |
Mercoledì 20 maggio 2020
Mi arriva per posta la “carta grigia” (il documento di immatricolazione) della Model S, annullata ma con tutti i dati necessari per la reimmatricolazione. Alla faccia del culto svizzero della privacy, ci trovo tutti i dati del proprietario precedente: nome, cognome, indirizzo, data di nascita. La prima messa in circolazione risale al 31/3/2016.
La lettera accompagnatoria (su carta) è in tedesco:
Einlösung Tesla
Sehr geehrter Herr Attivissimo,
Beiliegend erhalten Sie das Formular 13.20A mit der zugehörigen Abnahmebestätigung Ihres Tesla. Zusätzlich benötigen Sie noch einen elektronisch übermittelten Nachweis von Ihrer Versicherung. Mit diesen Unterlagen können Sie dann bei Ihrem Kantonalen Strassenverkehrsamt die Zulassung vornehmen. Bitte bringen Sie die Kontrollschilder und den neuen Fahrzeugausweis zu Ihrem Übergabetermin mit.
Sollten Sie noch Fragen haben, stehe ich Ihnen gerne zur Verfügung.
Mit freundlichen Grüssen
Specialist, Europe Delivery
Google Translate la capisce così:
Redenzione [sic] di Tesla
Gentile Sig. Attivissimo,
In allegato riceverai il modulo 13.20A con la relativa conferma di accettazione dalla tua Tesla. È inoltre necessaria una prova trasmessa elettronicamente dalla propria compagnia assicurativa. È quindi possibile utilizzare questi documenti per ottenere l'approvazione dell'autorità cantonale del traffico stradale. Porta le targhe di comando e il nuovo ID del veicolo alla data di consegna.
Se hai ulteriori domande, non esitare a contattarmi.
cordiali saluti
Specialista, consegna in Europa
Beh, perlomeno alla fine di questa via crucis c’è la redenzione.
Faccio un bonifico di 7900 CHF a Tesla Switzerland tramite home banking.
Lunedì 25 maggio 2020
È arrivata la fattura di Tesla a Cembra, in copia per conoscenza a me. Gli utenti Tesla (in particolare Daniele Invernizzi di eV-Now! e Leonardo di Power Cruise Control) si stanno dando da fare tantissimo per consentirmi di fare un test diagnostico della batteria al momento del ritiro usando Power Cruise Control e un cavetto adattatore OBD per le Tesla. Scopro che il connettore OBD sulle Tesla è finto: porta soltanto la corrente elettrica, ma non trasmette dati. È presente solo per rispetto delle norme federali USA. Il connettore diagnostico vero è nascosto dietro un pannello sotto il tablet centrale.
Dal mio assicuratore (Zurich) vengo a sapere che il prezzo di listino originale della Model S che abbiamo in opzione era 88.900 CHF.
Faccio benzina per l'ultima volta sulla via del ritorno da La-Chaux-de-Fonds, dove lavora uno dei nostri figli.
Oggi ho fatto benzina per l'ultima volta. Selfie commemorativo, così si capisce perché non faccio mai selfie :-) pic.twitter.com/OoPyZXE6cv— Paolo Attivissimo (@disinformatico) May 26, 2020
Venerdì 29 maggio 2020
Lascio Petula, la Opel Mokka, al TCS, dopo averne azzerato le memorie. Visto che non mi voglio far mancare nulla in quest’avventura, mentre sono al TCS arriva una pazza che lascia l’auto in mezzo alla strada, strilla contro i dipendenti, insiste che lei è figlia di Dio e noi siamo il diavolo ma lei è buona perché ci ama tutti e partorisce e ha “le tette” (sic). Si offre di mostrarmele davanti a tutti. Le dico che le credo sulla fiducia. È talmente esagitata che l’ufficio viene chiuso e lei viene chiusa fuori e pesta contro i vetri. Arriva la polizia.
Non so se interpretarlo come un segno divino favorevole o contrario. Del resto, la mail di Tesla tradotta da Google parlava di redenzione...
Se a qualcuno interessa la Mokka del Disinformatico, sulla quale ha viaggiato Marina Sirtis (Deanna Troi di Star Trek The Next Generation) per un memorabile tragitto Bellaria-Bologna nel 2019 (ero il suo traduttore alla Starcon), l’annuncio è qui su Autoscout24.ch. Per ragioni burocratiche, l’offerta è riservata ai soli ticinesi.
Per chi non conoscesse Marina Sirtis. Penitenziagite! |
Sul palco con Marina Sirtis, peperina incontenibile. Credit: Sticcon. |
Martedì 2 giugno 2020
Ci siamo: dopo quaranta giorni, domani arriverà il grande momento. Sono ancora molto scettico e incredulo. Se dovessi valutare questa esperienza di acquisto, sarei decisamente insoddisfatto: per carità, gli addetti si sono prodigati per sistemare ogni magagna, ma è proprio l’interazione con il sito che non rassicura e spesso invece confonde contraddicendosi.
L’unica cosa certa è che questa trafila e questo miraggio hanno contribuito non poco a mantenere la mia salute mentale durante il lockdown e la crisi di lavoro che ne è conseguita. Ci sono i primi allentamenti, c’è qualche segno di vago ritorno alla normalità, ma la frontiera è ancora chiusa e non vedo i miei genitori da gennaio. Intanto ho installato in garage una telecamera di sorveglianza e un Wi-Fi powerline, perché il parcheggio sotterraneo è schermatissimo, il cellulare non ha campo e la Tesla deve stare connessa per poter essere comandata e monitorata a distanza.
Vado a Camorino, alla Sezione della Circolazione, per trasferire la targa dalla Mokka alla Tesla. Ci metto tre minuti d'orologio, perché a causa del coronavirus tutto va fatto online o per posta: mi viene dato un modulo che vale come autorizzazione temporanea a circolare esclusivamente in Svizzera.
Ho tutto: contratto, assicurazione, documento di circolazione. Mi sono studiato i tutorial su come si avvia e si guida una Model S del 2016. Mi sono ripassato i termini tecnici tedeschi. Ho imparato anche come fare reboot di una Tesla (sì, capita spesso che sia necessario; è una rete di computer su ruote, in fondo) e mi sono preparato, anche con l’aiuto dei Teslari, una dettagliatissima checklist delle cose da ispezionare prima di accettare. Il vantaggio di scegliere una Tesla è la comunità di utenti e smanettoni che sanno fare qualunque cosa.
Domani andremo a Zurigo a vedere finalmente Tess: è come andare al gattile a ritirare un micio abbandonato che finora hai visto solo in foto e sai già che è un po’ malmesso. Avrò un quarto d’ora di guida di prova, mi ha detto il rappresentante Tesla, prima di decidere se accettare o lasciar perdere. Naturalmente ci andremo in auto elettrica: una splendida Tesla Model 3 Performance dell’amico Marco, che ci sta dando un aiuto enorme in quest’avventura.
Nella prossima puntata vi racconterò le sorprese che abbiamo trovato all’arrivo. Non è andato tutto secondo i piani.