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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 2024/01/31.

Nel 2016, per una lunga serie di ragioni, ho deciso di non comprare mai più auto a carburante e passare all’auto elettrica. A febbraio 2018 ho acquistato una Peugeot iOn elettrica di seconda mano (del 2011). Ho iniziato a usarla talmente tanto più del previsto che ho disdetto l’acquisto della Tesla Model 3 che avevo prenotato quando era stata annunciata, ai primi di aprile 2016, e ho tenuto l’auto a benzina che avevo già (una Opel Mokka) esclusivamente per i viaggi molto lunghi.

A giugno 2020 ho acquistato anche una Tesla Model S 70 di seconda mano (del 2016) per i viaggi lunghi, tenendo la iOn per gli spostamenti locali. Grazie alle targhe trasferibili e alle assicurazioni per le seconde auto (abito in Svizzera), avere due auto elettriche mi costa qualche decina di franchi/euro all’anno in più rispetto ad averne una sola.

Da giugno 2020 non ho più nessuna auto a carburante; ho fatto benzina per l’ultima volta il 26 maggio 2020. Ora inquino molto meno, faccio molto meno rumore, spendo in energia circa un quarto di quello che spendevo per il carburante, ho ridotto le spese di manutenzione e soprattutto mi diverto moltissimo con auto che hanno un’accelerazione, una comodità e una silenziosità di guida impagabili, anche nei modelli più modesti.

Sto scrivendo questo blog-libro per raccogliere le mie esperienze ed avventure e alcuni dati tecnici che forse possono essere utili a chi sta valutando se passare o meno all’auto elettrica. Raccolgo anche notizie dal mondo elettrico e i miei resoconti di viaggio su Fuori di Tesla News.

Metto subito le mani avanti: al momento l’auto elettrica non è ancora per tutti, ma è per molti, e quei molti sono più di quelli che si pensa comunemente. Di fronte al crescente inquinamento dell’aria che respiriamo, prodotto in gran parte dai gas di scarico dei veicoli, è il caso di chiedersi se ognuno di noi, in qualche modo, può evitare di contribuire a questo inquinamento.

Chi può, faccia. Pulisce l’aria per tutti.

Non sono un esperto e non ho la pretesa di esserlo: qui trovate semplicemente i miei appunti ed esperimenti, aggiornati periodicamente. Buona lettura.

Se avete fretta, ecco qualche link rapido che uso io:

Capitolo 1. Auto elettriche in generale

1.1 Le basi

Come funziona un’auto elettrica, e quanto costa averla e usarla? Concetti di base, confronto con un’auto a pistoni, unità di misura, autonomia, recupero energetico, standard di ricarica.

Quali sono i criteri per decidere se passare all’auto elettrica?

Perché si sceglie un’auto elettrica? Dipende; ecologia, comfort, divertimento, rifiuto di alimentare da regimi oppressivi, risparmio.

Come si paga un “pieno” alle colonnine di ricarica? A volte non si paga; dove si paga, si usano app o tessere prepagate; Tesla e altre marche hanno colonnine dedicate.

Ma tu Paolo quanto paghi per ricaricare? A casa, dove carico di solito, 0,16 CHF/kWh; alle colonnine rapide Tesla, che uso per i viaggi lunghi, 0,41 CHF/kWh; in molti posti, tipo IKEA, carico gratis; dato che faccio circa 5 km con un kWh, 100 km mi costano quindi 3,2 CHF a casa, 8,2 CHF alle colonnine Tesla e... zero a IKEA.

Cosa bisogna fare per installare un punto di ricarica personale in garage? Parlare prima di tutto con un elettricista; in molti casi può essere sufficiente una semplice presa standard, installata in modo che regga 1,5-3 kW per lunghi periodi; io ho messo una semplice presa industriale. Molti preferiscono installare una wallbox, che è più costosa ma più flessibile.

Oggi un’auto elettrica può davvero rimpiazzare un’auto a benzina/diesel in tutto e per tutto? No, ma quasi.

Davvero potrei fare anche i miei viaggi lunghi con un’auto elettrica? Sì; ormai vari modelli superano i 350 km di autonomia reale e si ricaricano in meno di un’ora; prima o poi una pausa per pranzo o pipì la devi fare, e intanto ricarichi; arrivi a destinazione e la attacchi a una presa qualsiasi per la notte.

Quanto sono efficienti le auto elettriche rispetto a quelle a pistoni? Molto; un'elettrica usa dal 78 al 94% dell’energia immessa; un’auto a pistoni ne usa dal 12 al 30% (ossia ne butta via dal 70 all’88%).

1.2 Le obiezioni più frequenti e le relative risposte

Ma tanto la corrente per ricaricare è prodotta da centrali a carbone o comunque inquinanti! Non tutta, e comunque quelle centrali inquinano meno del petrolio equivalente. Già oggi una porzione notevole della corrente arriva da fonti rinnovabili: nel 2020, in Italia il 38% dell’energia elettrica consumata (Terna, pag. 9); in Svizzera il 75% (Admin.ch). In Italia nel 2020 il carbone costituiva poco più del 6% dell’elettricità usata (GSE). Inoltre le auto elettriche inquinano sempre meno man mano che le centrali diventano meno inquinanti; le auto tradizionali, invece, inquinano man mano sempre di più per invecchiamento. Oltretutto è possibile già adesso caricare un’auto elettrica usando fonti rinnovabili a inquinamento zero (lo fa chi ha i pannelli fotovoltaici sul tetto, per esempio); farlo con un’auto a carburante non lo sarà mai.

Ma se tutti passeranno alle auto elettriche, non ci sarà abbastanza energia elettrica per caricarle! Fortunatamente non è così. La percorrenza media giornaliera in auto è molto modesta e quindi bastano poca energia elettrica a testa al giorno. In Italia, per esempio, la percorrenza media è 31 km/giorno per automobilista; in Svizzera la percorrenza media è circa 24 km/giorno per ogni auto. Quindi bastano pochi kWh al giorno in più: uno sforzo fattibile.
Enel dichiara che se tutto il parco auto italiano, ossia 37 milioni di auto, fosse sostituito di colpo magicamente con berlinone elettriche Tesla Model S, queste automobili consumerebbero 80 TWh l’anno, ossia un quarto in più rispetto al consumo elettrico totale italiano attuale (302 TWh). Le previsioni di Terna per il 2030 e 2050 indicano che il consumo delle auto elettriche sarà intorno al 5% del totale.
Lo stesso vale per la Svizzera: per elettrificare l’intero parco auto svizzero (circa 4,6 milioni di veicoli) servirebbe dal 7 al 12% in più di energia elettrica.
Negli Stati Uniti, se tutte le auto e i camion (290 milioni di veicoli) fossero elettrici, servirebbe circa il 25% di energia elettrica in più.
Ricordiamoci che le aziende elettriche vivono vendendo elettricità, per cui è nel loro interesse fornire ai clienti più energia potenziando la propria rete.

Ma le batterie non durano, si degradano in fretta e smaltirle inquina! Le batterie durano anni e non si smaltiscono: si riusano. Alla fine della loro vita dentro un’auto si usano per applicazioni fisse per altri anni; solo a quel punto vengono smontate per recuperarne le materie prime.

Ma l‘autonomia non è sufficiente e ci vuole troppo tempo per ricaricare! La percorrenza media giornaliera è ben sotto i 50 km; ampiamente gestibile da qualunque auto elettrica. Per i viaggi lunghi, molte auto elettriche hanno 450 km di autonomia reale, equivalenti a quattro ore di viaggio a velocità autostradali: a quel punto fare pausa è necessario comunque, per mangiare o per usare la toilette. Finisce prima l’autonomia della vescica che quella della batteria. E durante la pausa la batteria si ricarica: molte auto possono aggiungere 150-200 km nel tempo di un pranzo. Alcune fanno il “pieno” in venti minuti.

Ma non ci sono abbastanza punti di ricarica! In Italia a ottobre 2021 c’erano 24.794 punti di ricarica in 12.623 stazioni (o colonnine), secondo la rilevazione trimestrale di Motus-e. E chiunque abbia un box auto ha un punto di ricarica personale: la sua presa elettrica domestica.

Ma sulle autostrade italiane non ci sono punti di ricarica! È tristemente vero, a differenza di molti altri paesi. In Italia le colonnine sulle autostrade (ai distributori di carburante o agli autogrill) attualmente sono molto rare. Tesla ha molte colonnine rapide vicine alle uscite autostradali, ma non è la stessa cosa: bisogna uscire, raggiungere le colonnine e rientrare, e questo porta via parecchio tempo. L’installazione di colonnine sulle autostrade sta iniziando solo adesso (2021).

Ma l’auto elettrica esige una presa in garage e quindi taglia fuori tutti quelli che non hanno un garage per l’auto! Vero: attualmente l’auto elettrica è adatta soprattutto a chi ha un posto auto elettrificabile. Non tutti ce l’hanno, certo, ma ci sono milioni di automobilisti che hanno un box o un parcheggio proprio e lo possono dotare di una presa: tutti questi possono già elettrificarsi adesso e ridurre l’inquinamento anche per gli altri.
In ogni caso siamo agli inizi: quando nacquero le auto a carburante, la benzina si comprava in farmacia e le strade erano sterrate. Asfaltarle tutte e mettere distributori ovunque era impensabile, ma l’abbiamo fatto. Nei paesi dove la mobilità elettrica è più avanti, hanno risolto la questione in maniera molto semplice: tutti i posti auto e tutti i parcheggi (anche quelli pubblici) hanno una presa di ricarica. Lenta, perché tanto l’auto resta ferma per ore, ma ce l’hanno. E così tutti possono avere un’auto elettrica.

Ma la mia auto a benzina/diesel/ibrida costa meno! Certo, come prezzo di acquisto; ma le cose cambiano se si calcola quan costeranno il carburante, la manutenzione e le tasse di circolazione nel corso degli anni, ossia se si tiene conto del costo complessivo di possesso, ossia il TCO (Total Cost of Ownership). Inoltre la differenza di prezzo sta calando rapidamente. Nelle auto di fascia alta la differenza di prezzo fra versione elettrica e versione a carburante è spesso praticamente nulla.

Ma la corrente elettrica costa e caricare l’auto farà saltare il contatore! La corrente costa circa quattro volte meno del carburante equivalente; in Italia il contratto può essere portato da 3 a 6 kW spendendo solo 6 euro al mese in più; io in Svizzera pago, tutto compreso, da 0.16 a 0.20 CHF/kWh (0.15/0.19€). E volendo posso caricare anche solo a 1,1 kW.

Ma la carica è troppo lenta! Dovrò installare una presa industriale in casa! Le auto elettriche recenti caricano 270 km di autonomia autostradale in 18 minuti alle colonnine rapide; invece per la carica a casa, che si fa con calma di notte, basta una presa normale con cavi di sezione adeguata, che qualunque buon elettricista sa installare. 

Ma mi angoscia l’idea che non posso partire subito in caso di emergenza! In realtà solitamente l’auto elettrica ha sempre il “pieno” a disposizione, subito pronto, e lo ha più spesso di un’auto a carburante. Con l’auto a carburante non vi capita mai di arrivare a casa in riserva e dire “faccio benzina domani”? E se vi capita un’emergenza che fate? Dovete perdere tempo ad andare al distributore e rifornirvi. Con l’auto elettrica, invece, si arriva a casa, la si collega alla presa, e nel giro di qualche ora si ha di nuovo il “pieno” senza perdite di tempo (io, per esempio, ho sempre almeno l’80% di carica nella batteria, pronta per l’uso). E poi, realisticamente, quante emergenze càpitano nella vostra vita che richiedano un pieno di autonomia? Se proprio dovessero capitare mentre l’auto è completamente scarica (raro, visto che la si ricarica ogni notte), sono gestibili per esempio con un taxi o un’ambulanza o chiedendo ai vicini?
E se siete così angosciati dall’idea delle emergenze, avete preparato anche una valigia con un cambio di biancheria? Avete un kit di pronto soccorso, sapete dov’è e avete controllato che non sia scaduto?

Ma le auto elettriche s’incendiano facilmente e sono difficili da estinguere! Non è così.
1. “Un automobilista ha cinque volte più probabilità di subire un incendio in un’auto a benzina convenzionale che in un’auto elettrica” (National Fire Protection Association, USA, 2018).
2. Una stima basata sul parco auto italiano calcola che il rischio sia 64 volte minore (“Il rischio incendio collegato alle auto elettriche”, di Guido Zaccarelli, Presidente Vicario della APC Prevenzione Incendi, 2018).
3. Nel 2022, in Norvegia, gli incendi di auto elettriche sono stati 4 ogni 100.000 veicoli; gli incendi di veicoli a carburante sono stati 35 ogni 100.000 veicoli (Direttorato per la Protezione Civile e le Emergenze e Ufficio Centrale di Statistica).
Gli incendi delle auto elettriche sono molto più rari di quelli delle auto a carburante. Però è vero che servono precauzioni speciali per spegnere un incendio di un’auto elettrica.

Ma fabbricare un’auto elettrica inquina di più che fabbricare un’auto a carburante fossile! Sì, è vero. Ma il maggiore inquinamento iniziale viene compensato rapidamente da quello molto minore durante l’uso. La differenza viene compensata dopo circa 30.000 km. Da lì in poi è tutto guadagno.

Ma le batterie e i motori delle auto elettriche contengono litio, cobalto e terre rare, che si esauriranno e la cui produzione crea danni ambientali gravissimi! Il litio non è a rischio di esaurimento; le “terre rare” non sono affatto rare come sembra suggerire il nome (sono più abbondanti di argento e mercurio) e il cobalto è usato in quantità modeste o addirittura non viene usato affatto, per esempio nelle auto con batterie LFP (litio-ferro-fosfato). I danni ambientali ci sono, ma ci sono anche nell’estrazione e nel trasporto del petrolio. Soluzioni perfette non ce ne sono: si tratta di scegliere la soluzione meno dannosa.

Ma le auto elettriche usano il cobalto, che viene estratto nelle miniere dai bambini in Congo! Non c’è cobalto nelle auto elettriche che hanno batterie LFP (litio-ferro-fosfato). Inoltre il cobalto è disponibile anche in altri paesi, non solo in Congo. Invece si dimentica spesso che laptop e telefonini usano il cobalto (e ne usano in totale molto di più; ogni anno si vendono 1,52 miliardi di smartphone). E anche le auto diesel dipendono dal cobalto, visto che serve per desolforare il carburante.

Ma non potremmo usare invece l’idrogeno o il metano? L’idrogeno è troppo inefficiente e comunque viene ottenuto principalmente dagli idrocarburi. Ottenerlo dall’acqua consuma quantità enormi di elettricità e bruciarlo produce inquinanti (NOx). Il metano è semplicemente insufficiente, non ce n’è abbastanza, e ha un forte impatto ambientale.

Ma non potremmo fare stazioni per il cambio batterie, che è più rapido di una ricarica? Sì, e ci sono alcune marche che lo fanno già (Nio, per esempio). Ma non è facile da organizzare, perché ci sono tante batterie da gestire e le batterie non sono intercambiabili da una marca all’altra, per cui se non c’è una grande rete di stazioni di cambio per quella specifica marca il sistema non è utilizzabile. La ricarica è molto più facile da installare e ampliare.

Ma non ti scoccia rinunciare al piacere di guida di un’auto a benzina/diesel? Al soave concerto del motore a pistoni? No, assolutamente: preferisco la potenza silenziosa, discreta e pulita.

Ma non potresti usare i trasporti pubblici? Un mix di treno, bus, taxi? Nel mio caso, no. Gli spostamenti che faccio richiederebbero troppo tempo o sarebbero troppo costosi usando i mezzi pubblici. Ma se il vostro stile di vita vi consente di fare a meno di un’auto di proprietà, va benissimo: anzi, l’auto che inquina di meno in assoluto è quella che non si compra e non si usa.

Ma perché non prendi un’auto ibrida? Non me ne farei nulla; un’elettrica copre tutte le mie esigenze, ma capisco benissimo che le vostre possano essere differenti.

Ma l’auto elettrica non è lenta? No, anzi, ha molta più ripresa delle auto a carburante.

Ma le auto elettriche sono troppo silenziose e quindi sono pericolose! Solo a bassissima velocità; sopra i 30 km/h subentra il rumore di rotolamento, per cui la si sente arrivare eccome.

Ma il freddo riduce l’autonomia! Sì, ma neanche tanto.

Ma se usi un’auto elettrica mentre piove, o finisci in acqua, rischi di morire folgorato! No; la parte elettrica dell’auto è totalmente isolata, tanto che le auto elettriche guadano le strade allagate. Si può guidare tranquillamente sotto la pioggia, e anche caricare l’auto. Del resto, se i treni viaggiano anche quando piove...

Ma l’Italia importa tanta energia elettrica dall’estero! Importa anche il petrolio. Quindi?

Ma se usiamo le auto elettriche ci sarà tanta dispersione di corrente perché le centrali sono distanti! No, la rete elettrica non funziona così.

Ma a lungo termine è veramente più sostenibile l’auto elettrica rispetto a quella a carburante fossile? Sì. I dati dicono chiaramente di sì.

1.3 Dati, articoli e documenti

Ma il Sole 24 Ore ha scritto che le auto elettriche faranno perdere un milione di posti di lavoro in Europa! È solo una congettura di un singolo industriale, valida solo se tutte le industrie automobilistiche europee rifiutassero di fare auto elettriche.

Ma il CEO di Toyota ha detto che l’auto elettrica è un “business immaturo con costi energetici e sociali insostenibili”! La dichiarazione risale a dicembre 2020; a maggio 2022 Toyota ha aggiunto al catalogo la sua prima auto elettrica pura (la bZ4X), in ritardo rispetto a quasi tutte le altre case costruttrici, e poi ha annunciato tre altri modelli completamente elettrici; a dicembre 2022 ha annunciato la Lexus RZ450e, la Lexus Electrified Sport e la bZ Compact SUV (una di sei auto elettriche pure con marchio Toyota che saranno disponibili in Europa). Le argomentazioni del CEO, Akio Toyoda, si basavano sulla situazione giapponese e su dati obsoleti.

Ma c’è uno studio svedese che dice che fabbricare le batterie inquina! Certo che inquina, come qualunque processo, naturale o tecnologico; ma lo studio dell’Istituto di Ricerca Ambientale svedese IVL, intitolato The Life Cycle Energy Consumption and Greenhouse Gas Emissions from Lithium-Ion Batteries, considera solo l’inquinamento prodotto per fabbricare la batteria e non considera affatto quello evitato durante l’uso: dice testualmente “It does not include the use phase of the batteries”. Un’auto a carburante inquina durante la produzione e anche per tutta la sua vita; un’elettrica soltanto durante la produzione. Inoltre lo studio valuta soltanto le emissioni di gas serra, senza tentare alcun confronto per le altre emissioni inquinanti dei motori a combustione interna (particolato, molecole complesse e simili).

Ma La Stampa ha scritto che le ricariche elettriche costano più della benzina e del gasolio! 20 euro per 100 chilometri! No: i prezzi citati da La Stampa si riferiscono all’offerta di un solo gestore (Ionity), valgono soltanto per le ricariche rapide, e si applicano soltanto agli utenti non abbonati o convenzionati. Negli altri casi e altrove si paga molto, molto meno. Io spendo circa 2,19 euro per fare 100 km; non 20 euro come scrive La Stampa.

Ma Difesaonline.it ha scritto che “La morte viaggia su auto elettrica”! Sì, lo ha scritto, ma ha scritto una serie spettacolare di sciocchezze tecniche.

Ma Linkiesta ha scritto che caricare una Tesla manderebbe “in black-out elettrico diversi isolati”! Lo ha scritto, ma non è vero. No, non lo farebbe.

Ma ci sono studi del CNR e del Journal of Industrial Ecology che dicono che le auto elettriche inquinano più delle diesel! Lo “studio” CNR non è uno studio ma una presentazione PowerPoint, che oltretutto dice in realtà il contrario; lo studio JIE dice che inquinano di più solo in un caso rarissimo, ossia qualora siano veicoli con batterie a litio-nichel-cobalto-manganese alimentate da centrali a carbone; invece uno studio condotto nel 2019 per l’Ufficio Federale dell’Energia svizzero indica che le elettriche hanno l’impronta ecologica minore in assoluto se alimentate da centrali pulite.

Ma c’è uno studio dell’IFO Institute tedesco che dice che una Tesla Model 3 emette più CO2 di una Mercedes turbodiesel! Se si scelgono apposta i dati che fanno comodo è facile dimostrare qualunque cosa, e non è corretto dimenticarsi di tutti gli altri inquinanti rilasciati da un veicolo diesel. 

Ma Piazzapulita ha dimostrato che per fare Roma-Reggio Calabria in auto elettrica ci vogliono 52 ore! Il servizio ha preso una persona completamente inesperta di auto elettriche, le ha dato in mano un’auto poco adatta a un viaggio così lungo, non ha fatto alcuna preparazione e ha incluso nei conteggi anche le ore passate a dormire in albergo, senza neppure ricaricare. Un altro conducente, con la stessa auto, ci ha messo invece nove ore. 

Ma gli studi sull’impatto ambientale delle auto elettriche dicono che inquinano come o più di quelle a carburante! No; quegli studi dimenticano regolarmente di includere l’impatto ambientale dell’estrazione, del trasporto e della raffinazione del carburante o quello di alcuni inquinanti, citando per esempio solo la CO2 ma tralasciando gli ossidi di azoto (NOx) o il particolato.

Ci sono delle ricerche che esaminano l’impronta ecologica complessiva delle auto elettriche rispetto a quelle tradizionali? Sì, includono l’estrazione delle materie prime, la fabbricazione e la produzione e il trasporto dell’energia (elettrica o derivata dal petrolio) e la demolizione o riciclo a fine vita (LCA o Life Cycle Analysis), e tutte dicono grosso modo la stessa cosa: l’auto elettrica non è la panacea, ma riduce molto l’impatto ambientale, sia come inquinamento locale (zero gas di scarico) sia come rumore, e non possiamo andare avanti con le auto tradizionali, che causano morti e malattie con i loro gas di scarico. Ecco un elenco non esaustivo:

  • Lo studio del Paul Scherrer Institut (2020), che calcola le impronte ecologiche complessive dei vari tipi di auto, dimostra che specialmente sulla rete elettrica svizzera, l’auto elettrica ha un’impronta complessiva molto minore di qualunque altra automobile. 
  • Una analisi del ciclo completo di vita (life cycle analysis) delle auto elettriche nel contesto energetico italiano (The environmental impact of electric vehicles: a comparative LCA-based evaluation framework and its application to the Italian context, di Simone Franzò e Alessio Nasca, su IEEE Explore, 2020) dimostra che le emissioni di CO2 complessive associate alle auto elettriche sono inferiori a quelle associate alle auto a combustione interna: dall’11% al 50% in meno.
  • Uno studio di Transport & Environment (2020) indica che le emissioni complessive di un’auto elettrica sono in media tre volte inferiori a quelle di un’auto a benzina o diesel nell’Unione Europea.
  • Una ricerca del 2021 dell’International Council on Clean Transportation indica che le auto elettriche hanno dal 66 al 69% di emissioni complessive (nell’intero ciclo di vita) rispetto alle auto a benzina equivalenti, e che questa differenza aumenterà mano mano che le reti elettriche riducono il consumo di fonti fossili.
  • Auke Hoekstra della Eindhoven University of Technology (Paesi Bassi) ha scritto un articolo tecnico (2019) su come si calcolano le emissioni complessive delle auto elettriche, mostrando che i metodi attuali spesso sottostimano i benefici ambientali di questi veicoli.
  • Un rapporto tecnico redatto per la Commissione Europea (2020) ha concluso che “si prevede che i veicoli elettrici nuovi avranno impatti climatici significativamente inferiori rispetto ai veicoli dotati di motore a combustione interna convenzionali”.

1.4 Le bufale ricorrenti sulle auto elettriche

Sto raccogliendo man mano le principali notizie false riguardanti la mobilità elettrica. Questo è l’indice:

1.5 FAQ: per saperne di più

Quali sono le auto elettriche più usabili al posto di un’auto tradizionale? Dipende da quanta autonomia si vuole e da quanto si è disposti a spendere sapendo che poi si risparmierà su rifornimento e manutenzione.

Dove posso trovare informazioni sulle auto elettriche e sul loro uso? Manuali, forum tematici, informazioni dei Vigili del Fuoco, criteri di test EPA.

Conviene di più un’auto elettrica con la batteria a noleggio? Va a gusti e dipende dall’offerta specifica oltre che dal chilometraggio.

C‘è una mappa delle colonnine di ricarica o un’app per pianificare un viaggio? Sì, anzi, ce ne sono parecchie, generaliste e specifiche per marca.

Come vanno le vendite di auto elettriche in Italia e in Svizzera? Sono in crescita graduale. Qui cerco di raccogliere i dati più aggiornati quando ho tempo di farlo.

Perché consigli di usare le tessere invece delle app? Se non c'è campo, per esempio in un punto di ricarica di un autosilo, l’app non va, la tessera sì. Se la geolocalizzazione non è perfetta, l’app sbaglia e pensa che tu sia lontano dalla colonnina e non va; la tessera sì. E la tessera è molto più rapida e a differenza del telefonino non si scarica mai.

Funzionano le strade elettrificate tipo la BreBeMi? Tecnicamente funzionano, nel senso che effettivamente caricano i veicoli mentre sono in movimento, e sono sperimentazioni interessanti. Ma i costi sono altissimi e per avere un effetto significativo occorrerebbero due cose molto difficili:
1. Elettrificare centinaia di chilometri di autostrade, perché anche a 45 kW un’auto di media autonomia si carica in un’ora e passa e durante quell’ora percorre tanta strada;
2. Bisognerebbe dotare tutti i veicoli di un “captatore” di corrente sotto l’auto, e in molti casi questo è impossibile per via degli ingombri e degli spazi liberi che bisogna lasciare sotto il veicolo per non trovarselo danneggiato da piccoli oggetti o da neve e ghiaccio.
Il problema principale di questa tecnica è che finché non vengono realizzate entrambe queste condizioni, non ci sono effetti tangibili; non è una tecnologia che offre vantaggi graduali.

Capitolo 2. Tesla Model 3 e le altre auto Tesla

Ma la Model 3 è un’auto ibrida? Ha anche un motore a benzina? No e no.

Quanto costa una Model 3? Ad aprile 2023, 42.478 EUR in Italia e 42.980 CHF in Svizzera per il modello base nell’allestimento standard, tutto compreso (IVA e spese di consegna), ecoincentivi esclusi.

Ma non potresti prenderti un’auto elettrica meno cara, con prestazioni meno spinte? Certo, e l’ho fatto. E ci sono sul mercato auto elettriche molto meno care. Dipende tutto da che tipo di auto si desidera.

Che autonomia/consumi ha la Model 3 con una singola carica? Dipende soprattutto dalla velocità e dalla temperatura esterna: a velocità autostradali, la versione Standard Range fa 245 km a -10°C o 320 km a temperatura mite e la versione Long Range fa 340/445 km.

Ma che si fa per i viaggi di più di 300 km? Fai una pausa di mezz’ora per ricaricare rapidamente e intanto mangi, vai in bagno, ti riposi, come si fa oggi con le auto a carburante; puoi aggiungere altri 190 km in 10 minuti.

Quanti posti ha una Model 3? C’è spazio per i bagagli? Cinque posti; ha due bagagliai.

Che dimensioni ha la Model 3? Lunghezza 469 cm, larghezza a specchietti aperti 209 cm, larghezza a specchietti chiusi 193 cm, larghezza del corpo vettura 185 cm, altezza 144 cm, altezza da terra 14 cm; rispetto alla Model S, è più corta di 28 cm ed è più stretta di 9 cm a specchietti aperti.

Quanta accelerazione ha la Model 3? Parecchia :-)

Dov’è il motore della Model 3? Sull’assale posteriore nel modello base; nei modelli più sofisticati c’è un secondo motore sull’assale anteriore.

Dove sono le batterie della Model 3, e quanta capacità hanno?

Il telaio della Model 3 è in alluminio come le Tesla Model S e X?

Quali altre differenze principali ha la Model 3 rispetto alle Model S e X?

Quali sono le specifiche ufficiali della Model 3?

La Model 3 ha la ruota di scorta? No.

Ma non è pericoloso avere tutte le funzioni concentrate in un unico schermo sulla Model 3? Che succede se si rompe o si guasta? Non è pericoloso; l’auto funziona lo stesso.

Dove si può caricare la Model 3? Quasi ovunque: alle colonnine rapide di Tesla (i Supercharger), alle colonnine lente di Tesla (Destination Charger), alle colonnine rapide e lente di tutti i principali gestori di reti di ricarica, a qualunque presa elettrica industriale o domestica.

Per la Model 3 la ricarica presso i Supercharger è gratuita a vita, come lo è stata per le Model S e X? No, è a consumo, e lo è anche per le S e X acquistate dopo gennaio 2017. 

È possibile sapere quanti kWh si consumano quando si carica alle colonnine Tesla? Sì. Basta consultare la cronologia delle ricariche.

Ma se carichi una Model 3 a casa non ti farà saltare il contatore? No, si può regolare la potenza assorbita dall’auto.

La Model 3 ha il “pilota automatico” (Autopilot)? Sì, di serie. Ma attenzione, per ora è solo un assistente di guida; le future funzioni di guida autonoma si pagano come optional ma i componenti sono già installati a bordo.

Quando ti arriverà la Model 3? Mai; ho disdetto l’ordine perché ho comperato una Model S usata.

Ma allora sei uno di quelli che ha dato 1000 euro di anticipo per un’auto che sapevi che avresti visto forse tra tre anni? Ti sembra saggio? Sì, l’ho fatto, ho cambiato idea e Tesla me li ha già ridati.

Ma se riceverai la Model 3 fra due-tre anni, non rischi di trovarti con un’auto elettrica obsoleta? No.

Ma non potevi comperare un’altra auto elettrica già disponibile, invece della Model 3? Non è detto che non lo faccia; infatti ho comperato una Model S usata.

Ma non ti inquieta affidare la guida a un computer come fa la Model 3? Un pochino all’inizio, ma ci si abitua in fretta, e in realtà non mi ci affido più di tanto.

Ma è vero che qualcuno in America è morto in un incidente con una Tesla mentre usava la guida automatica? Sì, ma non per colpa della “guida automatica”; gli incidenti descritti dai giornali sono dovuti alla disattenzione dei conducenti, che non capiscono che non si tratta di guida automatica ma di guida assistita e che il conducente deve sempre essere pronto a intervenire per correggere i limiti dei sistemi di bordo.

Il software della Model 3 si aggiorna automaticamente via Internet, come fa quello delle altre Tesla? Sì.

Ma se un hacker riesce a sabotare il software delle Tesla? Non sono pericolosi gli aggiornamenti via Internet? Dipende.

Ma la batteria di una Tesla, dopo quattro o cinque anni dall’acquisto, non durerà la metà dell’autonomia iniziale? No; ci sono molti casi di batterie ancora in ottimo stato dopo 300.000 km; la mia Model S è del 2016 e ha ancora un’autonomia praticamente uguale a quella iniziale.

Ma non c’è proprio niente della Model 3 che non ti piaccia? Sì.

Dove posso trovare i manuali delle Tesla, app e altre info?

Che cos’è un referral di Tesla? Una formula di marketing secondo la quale se qualcuno per esempio compra una Tesla citando il codice personale di un altro utente, entrambi ricevono 1500 km di ricarica gratuita, oppure altri “punti” spendibili in prodotti o servizi Tesla.

Quante auto ha venduto o consegnato Tesla in tutto? Dal 2012 e fino a dicembre 2023 incluso, le vendite (intese come consegne) ammontano a circa 5 milioni e mezzo di esemplari.

Dove si può provare/noleggiare una Tesla? La cosa migliore è chiedere a chi ne ha una, ma ci sono vari noleggiatori che la offrono. Anche Tesla offre i test drive sul proprio sito.

Ma ti pagano per parlare bene della Tesla? Eh, magari.

Com’è la Tesla Model Y? Che dimensioni ha? È un crossover a 5/7 posti, più costoso e più capiente della Model 3; misura 4,75 x 2,12 metri a specchietti aperti, ossia 6 cm più lunga e 5 cm più larga della Model 3 e 22 cm più corta e 6 cm più stretta della Model S.

Quanto costa la Model Y? A febbraio 2023, la versione base (motore singolo, trazione posteriore) costa 46.990 CHF in Svizzera e 46.990 EUR in Italia; la versione Long Range Dual Motor costa 54.990 CHF in Svizzera e 53.990 EUR in Italia. Ad agosto 2021, la versione Long Range Dual Motor base costava 47.000 dollari in USA (più le tasse) oppure 62.990 CHF in Svizzera e 63.980 EUR in Italia (tasse incluse). In Europa la Model Y è disponibile da settembre 2021.

Che differenze ha la Model Y rispetto alla Model 3? Più alta; fino a sette posti; portellone; chrome delete.

Dove trovo il VIN (numero di telaio) su una Model 3? È visibile nell’angolo inferiore sinistro del parabrezza, nelle informazioni sul display e in vari altri punti a seconda dalla fabbrica di produzione: i dettagli sono qui e sono riportati nel manuale dell’auto.

Dove trovo il VIN (numero di telaio) su una Model Y? È visibile nell’angolo inferiore sinistro del parabrezza, sulla targhetta alla base del montante centrale fra le portiere, nelle informazioni sul display e in vari altri punti a seconda dalla fabbrica di produzione: i dettagli sono qui e sono riportati nel manuale dell’auto.

Capitolo 3. La mia prima auto elettrica: Peugeot iOn

Perché la chiami ELSA? Me l’ha suggerito un lettore: è azzurra, è fredda d’inverno (il riscaldamento riduce l’autonomia) e quindi ricorda il personaggio di Frozen. Inoltre ELSA è un quasi-anagramma di Tesla e io adoro gli anagrammi.

Quanto l’hai pagata? 11.200 euro, di seconda mano.

Da quanto tempo ce l’hai? Febbraio 2018; la prima immatricolazione risale al 31 marzo 2011. Quando l’acquistata aveva su 25.421 km. Ora (gennaio 2024) ha su circa 57.000 km.

Che autonomia ha? Da 80 a 100 km, a seconda della velocità e del carico.

Batteria: quanti kWh ha, quanto pesa e quanti cicli dura? 16 kWh; circa 160 kg; almeno 1000.

Quanto tempo ci metti a caricarla? Mezzo minuto a casa; 20 minuti in giro.

Quanto costa un “pieno”? Zero alle colonnine gratuite; 2,34 CHF/2,18 EUR a casa di notte; spendo circa 0,025 €/km.

Quanti posti ha e quanto pesa la iOn? E le dimensioni? Quattro; 1100 kg; 3,47 x 1,47 m.

Quanto ti costa di assicurazione? 50 CHF/46,5 EUR l’anno, come seconda auto con targa condivisa.

Quanto ti costa di imposta di circolazione (“bollo”)? Nel 2024, 145 CHF (se calcolo la metà dell’imposta complessiva sulle mie due auto, che hanno la targa condivisa); prima, per esempio nel 2021, mi costava 14 CHF/13 EUR l’anno, sempre come seconda auto con targa condivisa. In pratica, prima pagavo in tutto 365 CHF per le due auto; oggi (2024) ne pago 290.

Quanta manutenzione devi fare sulla iOn? Poca, visto che ci sono molti meno componenti che si usurano; l’olio motore, per esempio, si cambia ogni 20 anni. Ovviamente occorre fare comunque la manutenzione dei freni e delle altre parti meccaniche che esistono anche nelle auto elettriche.

Quanto hai speso per mettere la presa di ricarica in garage? 760 CHF/ 660 EUR.

Quanto assorbe durante la ricarica? 2,3 kW a casa; 45 kW alle colonnine rapide.

Quanti km fa con un kWh? E quanti Wh/km? Mediamente 5,6 km; 178 Wh/km.

Quanto risparmi rispetto alla tua auto a benzina? In media risparmio i tre quarti di quello che spenderei in carburante; in altre parole, un chilometro elettrico mi costa un quarto di un chilometro a benzina.

Come mai hai scelto proprio una Peugeot iOn? Prezzo modesto, dimensioni ultracompatte, silenziosità, niente puzza di gas di scarico.

Quanti chilometri hai percorso con ELSA? Circa 32.000 fino a gennaio 2024.

Quanti dei tuoi spostamenti riesci a fare con un’auto che ha solo 90-100 km di autonomia? Quasi tutti: mi sposto molto localmente e faccio viaggi lunghi in auto solo molto di rado.

Quanto ci metterai a recuperare la spesa per l’acquisto? Dipende da quanto la uso. A 20 km/giorno di media, ci metterei 20 anni; a 160 km/giorno di media, ci metterei 3,6 anni.

Come la carichi? Quali colonnine puoi usare? Posso usare le prese domestiche normali e le colonnine Tipo 1 (3 kW), Tipo 2 (3 kW) e CHAdeMO (50 kW).

Come si “hackera” la iOn per attivarne le funzioni nascoste? Basta cambiare la mascherina del selettore delle marce per “liberare” due modalità di recupero energetico aggiuntive.

Ci sono altre modifiche possibili alla iOn? Altri accessori? Sì; cavi di carica adattatori, gruppi elettrogeni, autoradio potenziata, cruise control, emettitore acustico... e un cucinino da viaggio.

Come si può aumentare l’autonomia di una Peugeot iOn? Ottimizzando la guida; riducendo i consumi secondari; gonfiando correttamente le gomme; riducendo il peso; aumentando il peso prima di una discesa; migliorando l’aerodinamica; montando batterie supplementari; installando un generatore a pistoni o termoelettrico.

Come si misura lo stato di salute (SOH) della batteria?

Dove si possono trovare i manuali d’uso e di manutenzione?

Come si cambia la batteria del telecomando di una Peugeot iOn? Si può fare a casa con poche semplici operazioni.

Come si cambia, e dove si compra, la lampadina di ricambio della plafoniera di una Peugeot iOn? Molto facilmente, ma la lampadina non è standard; si trovano degli ottimi ricambi a LED da 11 euro per quattro esemplari.

Come si cambiano, e dove si comprano, i tergicristalli di una iOn? Non si trovano facilmente, ma qui spiego come ho fatto.

Quali componenti tecnologici ci sono dentro una iOn? Motore, inverter, pacco batterie smontati e messi a nudo.

Software per analizzare la Peugeot iOn: OBDZero

Software per analizzare la Peugeot iOn: Power Cruise Control (in lavorazione)

Software per analizzare la Peugeot iOn: Diagbox (appunti)

Si possono vedere i crash test della Peugeot iOn? Sì, certo.

Capitolo 4. La mia seconda auto elettrica: Tesla Model S 70 del 2016


Il 3 giugno 2020 io e la Dama del Maniero Digitale (foto qui sopra) siamo diventati fieri proprietari di una Tesla Model S 70 di seconda mano del 2016 e abbiamo rinunciato definitivamente alle auto a carburante.

Quanto è costata? 37.300 CHF, ossia 34.290 euro al cambio di inizio giugno 2020. L’ho presa in leasing a 60 mesi. Da nuova era costata all’acquirente precedente circa 89.000 CHF (81.800 euro).

Quanti km di autonomia ha? Dovrebbe avere circa 330 km a velocità autostradali. Non ho ancora fatto un test apposito: questo dato è una stima basata su estrapolazioni. La tratta singola più lunga che mi è capitato di fare con una carica è stata 315 km, e mi è avanzato un 10% di carica.

Quanti km aveva già fatto? Circa 79.000 al momento in cui l’ho ritirata.

È ancora in garanzia? Sì; la garanzia su batteria e motore è valida fino a marzo 2024, con chilometraggio illimitato. La garanzia su tutto il resto è valida per due anni dal momento del ritiro (quindi giugno 2022) o fino a 160.000 km.

Dove l’hai comprata? Direttamente da Tesla, tramite il suo sito, dopo alcuni mesi di paziente appostamento e monitoraggio del sito stesso durante la pandemia da Covid-19. Fisicamente l’ho ritirata a Zurigo. Se volete sapere tutta la storia di come l’ho trovata e comprata, l’ho descritta in quattro puntate: una, due, tre e quattro.

Come l’hai chiamata? Tess. Il nome è tratto dalla serie di fantascienza Salvation: uno dei protagonisti, Darius Tanz, chiaramente ispirato dalla figura di Elon Musk, guida una Tesla Model X e ha un supercomputer quasi senziente che si chiama appunto TESS. C’è anche un telescopio spaziale della NASA che si chiama TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite). Nel mio caso, lo considero un retroacronimo di Tesla Electric Second-hand Sedan, o Totally Electric Silent Sedan, o Totally Electric Smart Sedan, oltre che nome proprio e troncamento vezzeggiativo di Tesla.

Come ti trovi? Per ora benissimo, a parte qualche problemino tecnico risolvibile e risolto. Sto raccontando qui man mano la mia esperienza.

Com’è fatta e in che condizioni è la batteria di Tess? È piatta e si trova sotto il pianale dell’abitacolo. L’etichetta la descrive come una batteria da 70 kWh. Pesa circa 453 kg, di cui 63 kg sono di litio. È composta da 5880 celle cilindriche tipo 18650 (da 18 mm di diametro e 65 mm di altezza). Le celle hanno una tensione massima di carica di 4,2 V e sono raggruppate in 14 moduli da 420 celle, a loro volta racchiusi in un grande contenitore metallico dotato di raffreddamento e riscaldamento a liquido. La capacità di carica usabile è 66,5 kWh, stando a EV-Database; secondo le mie stime, è attualmente circa 59,6 kWh. La differenza può essere dovuta al naturale deterioramento e/o al fatto che questo particolare modello ha una batteria limitata via software (capping) per aumentarne la longevità. Di fatto, però, Tess ha ancora l’autonomia originale, secondo EV-Database (che indica 336 km). Non ho ancora fatto un test formale: tanto la batteria fa comunque quello che deve fare.

Quanto costa di imposta di circolazione (“bollo”)? Nel Canton Ticino, nel 2024, 145 CHF (calcolando la metà dei 290 CHF complessivi che pago per le mie due auto immatricolate con targa condivisa). Nel 2023 mi è costata 72 CHF (calcolando sempre la metà dei 144 CHF complessivi); nel 2020 e nel 2021 ho pagato 351 CHF (326 €) solo per questa auto.

Quanto costa di assicurazione? Circa 1600 CHF; l’auto a pistoni precedente, una ben più modesta Opel Mokka, costava 1565 CHF.

Quanto costa un “pieno”? Sulla presa elettrica di casa, di notte, 70 kWh mi costano 11,45 CHF (10,73 €) IVA inclusa. Un km mi costa 0,038 CHF/ 0,035 €; 100 km mi costano 3,8 CHF/ 3,5 € (ipotizzando prudenzialmente 300 km con 70 kWh). Alle colonnine gratuite, tipo quelle di IKEA, non mi costa nulla.

Come e dove la puoi caricare? Su qualunque presa elettrica normale, su qualunque presa industriale (rossa o blu) e su qualunque colonnina che abbia la presa standard Tipo 2 o CCS2 Combo. Sulle colonnine rapide carica fino a 90 kW. Se è proprio necessario, posso impostarla in modo da caricare anche solo a 1,1 kW, ma la carica diventa lentissima. Di solito carico semplicemente parcheggiandola in garage e attaccandola alla presa apposita che ho fatto installare, con un caricatore da 3 kW.

Ma come fai a caricare una Tesla con soli 3 kW? Non è difficile. A casa posso caricare usando potenze fino a 11 kW, ma normalmente non ho fretta e quindi carico lentamente. Posso regolare l’auto in modo che carichi anche solo a 1,1 kW. Chi ha un contratto che eroga solo 3 kW, come molti per esempio in Italia, può fare lo stesso, anche se personalmente consiglio di aumentare leggermente la potenza di contratto; costa meno di quello che molti pensano.

Quanto spendi di “tagliando” annuale? Niente. Le Tesla non hanno interventi di manutenzione programmata. Finora ho cambiato solo il liquido lavavetri e una lampadina di un fanale. La batteria a 12V mi è stata sostituita gratis in garanzia dopo 4 anni di utilizzo.

Quanto pesa? Il peso a vuoto indicato sulla carta di circolazione è 2074 kg.

Quanto pesa la batteria? La batteria da 70 kWh, la più piccola attualmente disponibile (scelta intenzionalmente per non portare in giro massa che solitamente non mi serve), pesa circa 453 kg contro i 625 kg della 100 kWh; la differenza di peso (172 kg) equivale a due passeggeri adulti.

È la versione a doppio motore? No. È la versione a motore singolo e trazione posteriore. Anche questo, come la batteria, contribuisce a ridurre il peso e quindi i consumi. Secondo Evspecifications.com, il curb weight di una Model S 70 è 2066 kg; quello della Model S 70D (la versione equivalente a doppio motore) è 2141 kg; quello della Model S P100D (batteria da 100 kWh) è 2241 kg. Quindi TESS pesa circa 170 kg in meno della versione top.

Che accelerazione ha? Dovrebbe fare da 0 a 100 km/h in meno di 6 secondi (forse 5,8), ma non ci ho mai provato formalmente. Tuttavia ho già avuto occasione di aver bisogno di accelerare a fondo durante la guida, e posso dire che è... sufficiente :-). Se è vero, TESS ha più accelerazione da 0 a 100 di una Ferrari 308 GTS o di una Porsche Cayenne V6 a benzina. In ogni caso, mi accontento.

Quanta potenza ha? 285 kW (387 cv), secondo la carta di circolazione.

Quanto è capiente il bagagliaio? 895 litri in tutto, con i sedili posteriori alzati: 745 litri in quello posteriore, più 150 litri in quello anteriore (sì, la Model S ha due bagagliai). Se abbatto i sedili posteriori, diventano 1645 dietro più 150 davanti, per un totale di 1795 litri.

Che dimensioni ha? 4,97 x 2,18 metri (a specchietti aperti; 1,96 m a specchietti chiusi).

Ha il Supercharger gratuito a vita? No. Pago a consumo (circa 0,41 CHF/kWh a marzo 2021), ma grazie ai referral ho accumulato circa 8500 km di ricarica completamente gratuita.

Ha gli aggiornamenti via Internet? Sì; li descrivo qui.

Si può preriscaldare l’abitacolo? Sì, come in molte auto elettriche, dato che si può attingere alla grande batteria primaria di trazione. Lo si può fare anche quando l’auto è ferma e al chiuso, perché non c’è un motore a scoppio da accendere per generare calore e quindi non si producono gas di scarico. Posso preriscaldare in pochi minuti tramite l’app.

Come si velocizza il computer di interfaccia della Model S (la MCU)? Lo si può aggiornare? Ci sono alcuni trucchi gratuiti e si può anche sostituire (a pagamento) con una versione più veloce e potente: l’ho fatto e descrivo qui come è andata e quali vantaggi ho ottenuto.

Ha le telecamere laterali? No, ha solo quelle frontali e posteriori.

È una pre-facelift? Sì, ha un ovale sul muso che richiama la calandra tradizionale dei veicoli a motore termico.

Ha l’Autopilot? Sì, quello di prima generazione, della MobilEye, che ho scelto intenzionalmente perché non ritengo sufficientemente maturo, al momento, l’Autopilot di seconda generazione realizzato autonomamente da Tesla. In ogni caso lo uso pochissimo perché ha parecchi limiti.

Si può aggiornarla per consentirle di fare la carica rapida alle colonnine CCS2? Sì, ha il connettore di carica Tesla “vecchio stile” (quello compatto, a forma di connettore Tipo 2), e la si può aggiornare con una modifica interna a pagamento, che le permette di caricare rapidamente alle colonnine che usano lo standard europeo CCS2, di qualunque fornitore. L’ho fatta nel 2020 e l’ho documentata. 

Esistono modifiche per aumentare l’autonomia di una Tesla Model S o di una Tesla in generale? Sì; si possono montare cerchioni aerodinamici (anche lenticolari), pneumatici con resistenza al rotolamento ridotta. Anche usare cerchioni con un diametro minore aumenta l’autonomia. Acquistare la versione dell’auto dotata di pompa di calore è un altro modo per poter fare più strada con la stessa energia. Ma il metodo migliore per aumentare l’autonomia è ridurre la velocità, specialmente in autostrada.

Dov’è il freno a mano? È un pochino nascosto, ma c’è.

Dov’è lo sblocco meccanico delle portiere posteriori? È molto nascosto, e sinceramente questa scelta tecnica non mi piace; la considero poco sicura. Ho corretto il problema a modo mio.

Ma non è rischioso avere le maniglie retrattili e non avere una chiave tradizionale? Che succede se si scarica la batteria del telecomando? Se la batteria del telecomando si scarica di colpo (improbabile, normalmente si riceve prima un avviso di batteria quasi scarica), si può ancora aprire l’auto con l’app sullo smartphone oppure appoggiando il telecomando su un punto preciso alla base del parabrezza per aprire l’auto e poi piazzandolo accanto alla presa per accendisigari per avviare il veicolo, come mostrato in questo video.

Che cosa sono gli option code di Tesla e come si decodificano? Sono dei codici che indicano le dotazioni e le prestazioni di uno specifico esemplare di Tesla. La loro decodifica si ottiene accedendo all’account Tesla dell‘auto e usando apposite tabelle di riferimento le cui informazioni sono state scoperte e redatte dagli appassionati.

Dove si trova il VIN (numero di telaio) di una Model S? È visibile nell’angolo inferiore sinistro del parabrezza e nelle informazioni sul display, ma per i controlli tecnici (revisioni e ispezioni) occorre raggiungere la stampigliatura impressa sul telaio, togliendo alcuni pannelli di plastica del cofano.

Come si cambia il filtro dell’aria dell’abitacolo? Dipende dall’anno di produzione. Nella mia, che è del 2016, la procedura è molto semplice e sicuramente fattibile da soli senza andare in officina; nelle versioni successive è parecchio più complicata.

Come si cambiano i tergicristalli di una Model S? La procedura è molto semplice: la parte più difficile è trovare i ricambi esatti.

Capitolo 5. Avventurette in auto elettrica


Il mio primissimo incontro con un’auto elettrica: Smart con batteria a sale (2008 circa)

Lugano-Roma-Lugano in Tesla Model S (gennaio 2015)

Le avventure di ELSA: come partire con 6 km di autonomia ma farne 39 (agosto 2018)

Le avventure di ELSA: Lugano-Milano e ritorno (147 km) (aprile 2019)

Le avventure di ELSA: Dal Maniero ad Ambrì e ritorno (168 km, 700 m di dislivello) (ottobre 2019)

Le avventure di ELSA: Dal Maniero a Faido e ritorno (151 km, 570 m di dislivello) (ottobre 2019)

Le avventure di ELSA: Biasca e ritorno di notte, a un anno di distanza (111 km) (novembre 2018 e ottobre 2019)

Le avventure di ELSA: Lugano-Milano-Lugano (162 km, con complicazioni) (ottobre 2019)

Le non-avventure di ELSA: quando l’auto elettrica diventa normale e la si usa senza pensieri (ottobre-dicembre 2019)

Benvenuta, TESS (3 giugno 2020)

Come ho comprato una Tesla per meno di 35.000 euro, prima parte (8 giugno 2020)

Come ho comprato una Tesla per meno di 35.000 euro, seconda parte (9 giugno 2020)

Come ho comprato una Tesla per meno di 35.000 euro, terza parte (11 giugno 2020)

TESS: prime prove tecniche e magagnine (15 giugno 2020)

TESS: il primo viaggio “lungo” (Lugano-Pavia-Lugano in giornata) (20 giugno 2020)

TESS: Lugano-La-Chaux-Lugano (655 km) (20-21 luglio 2020)

TESS: Lugano-Riva del Garda-Lugano in giornata (663 km) (5 settembre 2020)

TESS: Lugano-Firenze-Lugano (790 km) (7-8 luglio 2021)

TESS: Lugano-Spotorno-Lugano (579 km) (28-29 luglio 2021)

TESS: Lugano-Forlì-Padova-Lugano-Egerkingen-Lugano (1328 km) (1-3 settembre 2021)

TESS: Lugano-Mestre-Lugano (723 km) (16-18 ottobre 2021)

TESS: Lugano-Riccione-Lugano (864 km) (5-8 novembre 2021)

TESS: Lugano-Padova-Lugano (635 km) (14-15 maggio 2022)

TESS: Lugano-Bellaria-Lugano (837 km) (19-23 maggio 2022)

TESS: Lugano-Padova-Trento-Lugano (828 km) (30 maggio-9 giugno 2022)